mostra Fondazione Guglielminetti

Mostra “Ritmi geometrici e astratti” alla Fondazione Guglielminetti

06/06 » 15/08/24

: - Inizio ore 10 - Fine ore 19

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Giovedì 6 maggio 2024 alle ore 17, in Asti presso la Fondazione Eugenio Guglielminetti ( Palazzo Alfieri, corso Alfieri 375, info: www.museidiasti.com) sarà inaugurata la mostra Ritmi geometrici e astratti, selezione di quaranta opere pittoriche e sculture presenti nelle Collezioni di Arte contemporanea della Fondazione Eugenio Guglielminetti.

L’esposizione si articola in due sezioni: la collezione storica e la raccolta contemporanea, arricchita da donazioni recenti di artisti e collezionisti.
Nella prima sezione compaiono dipinti e polimaterici, eseguiti durante il Secondo Dopoguerra da Maestri sensibili alle avanguardie storiche europee, in particolare ricerche sul segno, sulla materia e sul colore, tra astrattismo e informale.
L’allestimento è introdotto da alcune opere datate anni Quaranta: la struttura geometrica “Senza titolo” di Mattia Moreni (1920- 1999) artefice dell’espressività materica, in assonanza con le testimonianze esposte nella sala dedicata al Maestro Eugenio Guglielminetti (1921- 2006): la scultura “ Il pellicano” (1946, tondino di ferro), i dipinti “ Moebus I” (1942), “Incastro”(1946) e “Tondo” in tecnica mista.

Dalla potenza aggressiva del segno inizia l’indagine sulle tendenze visive, di espressionismo lirico e di astrattismo geometrico, ricerche scaturite dalle stagioni futuriste, costruttiviste e simboliste del Primo Novecento e tra le due guerre.
Le innovazioni del decennio Cinquanta sono documentate dall’essenziale “Marina spaziale” di Virgilio Guidi (Roma 1892- Venezia 1984), autorevole protagonista del Novecento come il dimenticato scultore Sandro Cherchi (Genova 1911- Torino 1998), celebre creatore di frantumazioni plastiche.
Nei vivaci anni Sessanta si consolida la raffinata area di ricerca torinese, con le testimonianze di Giacomo Soffiantino ( 1929-2013) e Sergio Saroni ( 1935-1991), accanto alle interpretazioni sulla materia e sul colore di Mario Bionda (1913-1985) ed al dinamismo gestuale di Adriano Tuninetto (1930- 2004).

Alle sperimentazioni materiche di Gigi Quaglia (1915- 2004), di Giovanni Viarengo (1912- Torino 2001), di Annibale Bianchi (Asti1920- 2014) si accostano le “ Strutture plastiche” (1972) di Vincenzo Sanfilippo, “I segni” (1990) di Davide Mondin, la sintesi cromatica di Gastone Cecconello.
Tra le recenti acquisizioni, alle mobili atmosfere di Lucio Bulgarelli e di Rosanna Forino, si annoverano il vigoroso dittico pittorico in tecnica mista su juta “ Vortici” e “Spigolature”( 2019) dello scenografo Paolo Bernardi, le trame timbriche di Jon Koman e l’ermetico olio di Camillo Francia.
Tra i ricercatori di segni e strutture fantastiche si rivelano l’allusivo immaginario di Valerio Miroglio (1928-1991), la singolare vicenda creativa di Silvio Ciuccetti (1944-2015).
Interessanti interventi concettuali sono proposti da Flavio Piras, Andrea Bonetto, Claudio Troncone, Domenico Guglielminetti, accanto alle ricerche plastiche di Rolando Carbone e Fabrizio Santona.

La mostra, a cura di Marida Faussone con allestimento di Giuseppe Orlandi, sarà visitabile fino al 15 agosto 2024 tutti i giorni dalle ore 10 alle 19. Info: www.museidiasti.com

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