A Castagnole Monferrato è andata in scena la “Passiùn” in ricordo di Luciano Nattino fotogallery

Tradizionale appuntamento ieri sera a Castagnole Monferrato, per la “Passiùn di Gesù Crist”, un’azione teatrale illuminata da fiaccole tra vie e piazze del centro storico, che prende spunto dai rito della Passione per riflettere, con letture e musiche, sui drammi del presente.

Ed è stata un’edizione particolare, quella di ieri, perché la prima senza Luciano Nattino, indimenticato ideatore della rappresentazione, scomparso lo scorso anno. Ed è proprio a Nattino che è stato rivolto il saluto in apertura, affidato alla vedova Alba Nicoletti.

Un ricordo che è stato centrale in tutta la serata, dedicata al tema della “Meraviglia e povertà”. Come da copione collaudato, la Pasiun prevede momenti di riflessione e di poesia, senza seguire un canone prefissato ma lasciandosi trasportare dalle emozioni.

“Passione – come spiega il regista Antonio Catalano – intesa non solo come sofferenza, ma come sguardo sul mondo sulle cose capace di cambiare la percezione che abbiamo delle stesse”.

Così nella splendida cornice del cortile dell’ex asilo Regina Margherita, si sono intrecciate le parole dei bambini con i racconti dell’Aleppo martoriata di Domenico Quirico: protagonista, come sempre, il “Cristo-albero” dell’artista tedesco Hans Jurgen Vogel, quest’anno portato a spalla e non sul carretto. Durante la processione, il canto della “passiun” di antica memoria con J’Arliquato di Castiglione.

In chiusura un intervento del vicario diocesano, don Marco Andina, in rappresentanza del Vescovo, impossibilitato ad intervenire.