L’associazione “Asti Possibile” guarda al futuro europeo

Sono giorni tristi per l'Europa. Quell'Europa in cui noi tutti abbiamo creduto, quell'Europa racchiusa nelle parole su cui si fonda il pensiero occidentale: Liberté, Égalité, Fraternité; quell'Europa creata dai nostri ragazzi che si confrontano e crescono nei Progetti Erasmus, creata dai turisti che si sentono parte di un luogo comune, creata dalla collaborazione di colleghi che parlano lingue diverse ma lavorano a fianco.

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Dai fatti Greci è emersa un’Europa che non ci appartiene, un’Europa fatta di antiche contrapposizioni, un’Europa che sta per essere distrutta, non dai greci o da Tsipras, ma dai conservatori vecchi e nuovi del nostro continente. I partiti socialdemocratici e democratici presenti a Bruxelles sono i grandi perdenti di oggi, per l’acquiescenza alle politiche di rigorosa austerità senza sviluppo che i rappresentanti dei grandi gruppi economici, privi peraltro di legittimazione democratica, hanno imposto. Politiche basate sulla deregolamentazione del mercato del lavoro, il taglio delle pensioni e dei salari pubblici, le privatizzazioni, l’aumento dell’Iva anche sui beni di prima necessità, dimenticando invece la lotta all’evasione fiscale e la tassazione dei grandi patrimoni.

“Piccolo popolo che senza pallottole e fucili lotta per il pane di tutti” recita una vecchia poesia greca.

La Grecia conosce la resistenza, la democrazia ed il coraggio e il Comitato “Asti Possibile” la sostiene moralmente e concretamente lavorando ad un progetto politico che veda il recupero di quei valori che possono sintetizzarsi, parafrasando Bobbio, nell’espressione “finché c’è un uomo che soffre ci saranno le ragioni del socialismo”.

Oggi, chi voleva il Grexit e ha imposto un accordo umiliante e antidemocratico, ha ucciso quella speranza, quell’idea di Europa come luogo che ci accomuna, quella babele di lingue ma non di idee, di passioni e l’ha trasformata nell’ennesimo campo di battaglia, di odio, di contrapposizioni.

Sono giorni tristi per l’Europa, ma “Asti Possibile” continua a crederci e a sperare che quelle parole che ci uniscono, libertà, uguaglianza, fraternità, non siano solo semplici parole ma l’Europa che vogliamo.

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