Asti, Rasero: “Fiera del Tartufo? Polemiche sterili. Vengano a proporre idee all’Amministrazione”

“Il problema della Fiera del Tartufo? Sta tutto nel nome. Se quella di Asti è ancora una Fiera “regionale”, mentre altri paesi della provincia, vedi Moncalvo, offrono una fiera “nazionale” e Alba addirittura “internazionale”, vuol dire che il problema c’è, ed è storico e strutturale. L’Amministrazione non ha mai detto che quella di quest’anno sarebbe stata un’edizione fantasmagorica, abbiamo invece sempre sostenuto che ci saremmo impegnati per dare un nuovo corso alla manifestazione e l’importanza che merita alla città e alla manifestazione”.

Così il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, replica alle critiche che sono arrivate in questi giorni dopo la Fiera del Tartufo che si è tenuta domenica scorsa, e che, a detta di molti, è stata povera dei prodotti principe della manifestazione.

“Invito chi si lamenta del poco tartufo esposto – continua il sindaco – ad andarlo a cercare di mattina presto nei boschi: ricordo come l’annata è stata particolarmente avara di prodotto e i prezzi sono alle stelle”.

“Quello che invece intendo sottolineare – afferma – è il fatto che come al solito ci si lamenta sempre di quello che viene fatto, attraverso una serie di critiche strumentali, ma nessuno avanza proposte serie per il futuro. Ci siamo riproposti di sederci ad un tavolo ed incominciare a discutere dell’edizione del prossimo anno. L’Amministrazione è aperta a qualsiasi idea e qualsiasi confronto: rispedisco al mittente le solite polemiche sterili. Anzi, inviterei i detrattori della manifestazione a parlare con gli esercenti del centro: quest’anno la Fiera ha fatto il boom di presenze, dovute ad una campagna di comunicazione fatta sui media fuori Asti e volantinaggi in città vicine. Il risultato è stato un grande afflusso di persone che hanno portato beneficio a bar e locali del centro. Questo è un dato obiettivo e incontrovertibile. Se poi dobbiamo discutere che molti aspetti della manifestazione possono e devono essere migliorati, noi dell’Amministrazione siamo i primi a sostenerlo. Ma non accetto critiche da enti o associazioni che affermano che nella Fiera c’era una scarsa presenza di prodotti tipici quando poi le stesse organizzano eventi con degustazione di paella o salumi tipici toscani”.