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L’importanza del corretto smaltimento degli oli esausti

Sembra strano ma quando facciamo plogging ci capita di trovare grossi recipienti abbandonati pieni di olio esausto, cioè non più utilizzabile, soprattutto di quelli commestibili, utilizzati per cucinare.

Smaltire correttamente l’olio esausto è fondamentale per l’ambiente. Se versato nel lavandino, l’olio può inquinare le acque, ostacolare la depurazione e aumentare i costi di gestione degli impianti. Uno studio del CNR-UTILITALIA ha rivelato che ogni anno vengono dispersi nell’ambiente tra le 60.000 e le 70.000 tonnellate di oli e grassi domestici a causa della cattiva gestione. Se versati sul suolo, questi oli rendono la terra sterile, impedendole di assorbire sostanze nutritive.

In Italia opera il consorzio RenOils, che è uno dei principali attori nel recupero degli oli esausti, grazie alla collaborazione con 34 aziende di raccolta e 18 impianti di rigenerazione. Uno degli obiettivi principali del Consorzio è sensibilizzare sempre più le famiglie sull’importanza della raccolta differenziata degli oli esausti, che attualmente rappresentano solo il 32% del totale raccolto. Per raggiungere questo obiettivo, RenOils sta lavorando a stretto contatto con i comuni per facilitare e incrementare la raccolta differenziata.

Nel 2023, il Consorzio RenOils ha fatto passi da gigante nella raccolta di oli e grassi alimentari esausti in tutta Italia e anche da alcuni depositi esteri. Grazie a un impegno costante e a una rete capillare di collaboratori, sono stati raccolti ben 58,5 milioni di kg di oli esausti. Questo è un incremento del 10% rispetto all’anno precedente, distribuito in 61.387 punti di ritiro (+6% rispetto al 2022) tra utenze commerciali, industriali e domestiche. In media, ogni italiano ha contribuito con circa 1 kg di oli esausti!

Alcune regioni italiane hanno dimostrato un impegno particolarmente significativo. Il Veneto si conferma al primo posto con oltre 9 milioni di kg raccolti, seguito dalla Campania con quasi 8 milioni di kg (+26% rispetto al 2022) e dall’Emilia-Romagna con oltre 6 milioni di kg (+3% rispetto al 2022). Notevoli incrementi si sono registrati anche nel Lazio (+76%), in Umbria (+21%), nelle Marche (+15%) e in Piemonte (+16%). In Sardegna, i punti di ritiro sono passati da meno di dieci a oltre 400, con un aumento della raccolta del 50%.

Raccogliere e smaltire correttamente gli oli esausti ha enormi benefici ambientali. Per ogni tonnellata di rifiuto raccolto, si risparmiano circa 2,4 tonnellate di gas serra. Nel 2023, RenOils ha contribuito a ridurre le emissioni di CO2 di circa 140.000 tonnellate. Inoltre, gli oli esausti vengono utilizzati per produrre biodiesel, lubrificanti e materie prime per detersivi, riducendo la necessità di importare materie prime e supportando l’industria locale.

Con oltre 250 tra associazioni di categoria e imprese consorziate, RenOils continua a lavorare per migliorare la raccolta e la gestione degli oli e grassi esausti in Italia. L’obiettivo è chiaro: salvaguardare l’ambiente e garantire un futuro più sostenibile per tutti noi. Quindi, la prossima volta che usate l’olio in cucina, ricordate di non buttarlo nel lavandino, ma di portarlo al punto di raccolta più vicino!


La rubrica settimanale “Venerdì Plogging” a curata da Lo Sport è Vita ODV ETS, nell’ambito delle iniziative della Plogging Academy – L’Accademia del Plogging, progetto sostenuto da Fondazione SociAL. Oggi settimana sulle pagine di ATnewsKids affrontiamo un tema legato al rispetto della natura, alla sostenibilità ambientale, al riciclaggio, alla sensibilizzazione contro l’abbandono nei rifiuti.