A Capriglio l’inaugurazione della piazzetta Giuseppe Rapelli “Padre Costituente”

Si terrà sabato 20 aprile alle 16.15 l’inaugurazione della piazzetta Giuseppe Rapelli “Padre Costituente” in frazione Serra di Capriglio

Il programma prevede alle 16 il saluto della sindaca Tiziana Gaeta e gli interventi delle Autorità presenti. A seguire l’inaugurazione della piazzetta e la consegna della Costituzione Italiana ai diciottenni del paese.

Al termine della cerimonia sarà offerto un rinfresco con i prodotti tipici del territorio.

Chi era Giuseppe Rapelli Padre Costituente (1905-1977)

Originario di Castelnuovo Don Bosco, dove nacque il 21 ottobre 1905, presto dovette trasferirsi a Torino con la madre dopo la morte del padre.

Dopo aver militato nelle file dell’Azione Cattolica, iniziò giovanissimo la sua carriera di sindacalista con l’allora CIL (Confederazione Italiana Lavoratori) e, nel 1926, ne divenne dirigente insieme a Grandi e Gronchi. Con la rivista “Il Lavoratore”, anch’essa fondata nel 1926, diede divulgazione diffusa e argomentata delle sue idee
fondamentalmente improntate al sindacalismo cattolico, ma con una grande apertura verso le forze laiche e di sinistra in funziona antifascista.

Nel 1942 partecipò alle prime riunioni clandestine per dare vita alla Democrazia Cristiana; partecipò alla Resistenza, venne anche fatto prigioniero dei repubblichini ma venne rilasciato in uno scambio di ostaggi. Nel 1945 fondò le Acli a Torino. Nel 1946, venne chiamato a far parte dell’Assemblea Costituente e, insieme a personaggi politici del calibro di Giuseppe Di Vittorio, Giovanni Leone, Aldo Moro, Antonio Giolitti, Nilde Iotti, Palmiro Togliatti, Giorgio La Pira, fece parte della ristretta Commissione dei 75. In quell’ambito lavorò con Di Vittorio alla stesura degli articoli 39 e 40 che definiscono sia i diritti e doveri attribuiti ai sindacati in Italia, sia il diritto di sciopero dei lavoratori.

Proprio in Assemblea Costituente, inizia la sua brillante carriera politica che lo porterà a far parte, fino al 1963, della Camera dei Deputati della quale, dopo la rielezione del 1955, diventerà anche vice presidente. L’avanzare dell’età e, soprattutto, di una grave malattia che lo porta alla cecità, lo spingono a lasciare incarichi e attività politica e sindacale prima della morte sopraggiunta a Roma nel 1977. Abbandonò la Cisl nel 1950 e per il resto della sua vita condusse una battaglia per la rinascita del sindacalismo cristiano in Italia.

Un impegno politico sempre affiancato da quello editoriale: nel 1953 pubblicò la rivista Lettere ai Lavoratori. Copie delle riviste e degli articoli da lui scritti e altra copiosa documentazione del suo pensiero sindacalista e politico sono stati donati dal figlio Giovanni alla Fondazione Pietro Gobetti di Torino.

Rapelli era “fratello di balia” di Maria Luigia Agagliate di Capriglio, un legame che spesso era più forte di quelli di sangue. Maria Luigia sarebbe diventata maestra e primo sindaco donna della provincia di Asti ricoprendo la carica dal 1956 al 1975 ininterrottamente. Proprio grazie alla sua profondissima amicizia con l’onorevole, potè contare sul suo appoggio per portare a compimento lavori che, all’epoca, erano necessari per il paese come la rete idrica in tutte le case e l’asfaltatura delle strade.

Giuseppe Rapelli dispose che, alla sua morte, fosse sepolto nel cimitero di Capriglio, nella tomba degli Agagliate e così fu.