A Pasqua e Pasquetta in Piemonte riparte Castelli Aperti: le aperture nell’Astigiano

Riparte con la Pasqua la rassegna Castelli Aperti: 80 beni e siti storici tra castelli, palazzi, giardini, borghi, musei e ville aprono le loro porte dalla primavera all’autunno. Dimore regali che racchiudono secoli di storia, giardini incantati, paesi che si stagliano imponenti sulla cima delle colline, musei che offrono collezioni pregiate: Castelli Aperti dà il via alla sua ventinovesima edizione domenica 31 marzo per condurre il visitatore in un viaggio alla scoperta del meraviglioso patrimonio storico piemontese.

L’iniziativa avrà una cadenza settimanale di domenica in domenica fino al 3 novembre.
Per i visitatori che vorranno soggiornare nelle dimore storiche del circuito, la rassegna seleziona inoltre alcune residenze d’epoca di particolare pregio, per organizzare una vacanza su misura. Si potranno scegliere indimenticabili hotel di charme, raffinate camere dall’atmosfera d’altri tempi, eleganti ville e appartamenti in caratteristici borghi.

Castelli Aperti è una iniziativa sostenuta dalla Regione Piemonte, e promossa dall’Associazione Amici di Castelli Aperti che raccoglie al suo interno dai proprietari delle dimore storiche, passando per enti e comuni fino ad arrivare ai visitatori che sono parte attiva del circuito.

LE APERTURE DI PASQUA E PASQUETTA IN PROVINCIA DI ASTI

Si parte da Castelnuovo Calcea dove a Pasquetta si propongono visite guidate all’area del castello alle 16.00 e alle 17.30. Il castello di Castelnuovo Calcea fu eretto nel 1154 per volere dei marchesi d’Incisa, passò poi ai Guttuari, ai marchesi del Monferrato e al Ducato di Milano. Venne distrutto dalle truppe sabaude nel 1634.Oggi del castello restano i bastioni e la torre di avvistamento del XVII secolo mentre tracce della struttura originaria sono visibili nel portone di ingresso.

A Nizza Monferrato interessante la visita alla Gispoteca Formica ospitata da Palazzo Crova. Aperto a Pasqua con visite guidate gratuite alle 10.30, 11.00 e 11.30, lo spazio della gipsoteca risponde a una narrazione che riguarda da un lato l’artista, la donna e la sua lunga vita a servizio della scultura e dall’altro l’atmosfera elettrizzante e caotica che caratterizzava la casa-studio di Claudia Formica a Torino.
È stato grazie alla collezione dei gessi conservata dalle eredi e allo studio della storica dell’arte Chiara Lanzi che si è messa in moto la macchina della riscoperta di Claudia Formica. Un progetto fortemente sostenuto e alimentato dalla Città di Nizza, dove nacque la scultrice.

Per chi cerca una passeggiata storica in un tranquillo borgo del Monferrato si consiglia Moncalvo: le parti esterne del Torrione e delle mura sono visitabili liberamente.