Doppio appuntamento con “Regie Sinfonie” promossa da “I Musici di Santa Pelagia”

L’Associazione Culturale I Musici di Santa Pelagia chiude la sua stagione Regie Sinfonie – seconda edizione tenuta ad Asti – con un doppio appuntamento di grande interesse.
Dopo il grande interesse suscitato l’anno scorso dall’incontro con il professor Guido Michelone, docente di Civiltà Musicale Afroamericana all’Università Cattolica di Milano, sabato 16 dicembre alle ore 17 il musicologo Giovanni Tasso incontrerà nel Salone dei Concerti del Civico Istituto di Musica “Giuseppe Verdi” (Via Natta 22) Leonard Plumbini, docente di violoncello del “Verdi”, nonché solista di vaglia, per parlare delle peripezie – a lieto fine – attraversate dal violoncello in oltre tre secoli di storia. Infatti, questo strumento apprezzato non solo nel repertorio classico, ma anche nei campi del jazz e del pop, ha esordito tra il XVI e il XVII secolo senza troppi clamori, a causa della feroce concorrenza che gli faceva la viola da gamba, al punto da vedersi spesso relegato al ruolo di componente della formazione del basso continuo. Poco per volta, però, lo strumento cominciò a farsi apprezzare sempre di più e – a fronte del progressivo tramonto della viola da gamba – iniziò a mettersi in luce anche in veste solistica, grazie a compositori di primissimo piano come Johann Sebastian Bach, Antonio Vivaldi, Luigi Boccherini, Ludwig van Beethoven, Johannes Brahms e Benjamin Britten, autori delle opere che Plumbini eseguirà per fare conoscere il repertorio di uno strumento di grande fascino, dotato del timbro che si avvicina maggiormente a quello della voce umana.

I Musici di Santa Pelagia augureranno buone feste al pubblico astigiano venerdì 22 dicembre alle ore 21 nella Chiesa di San Martino (Piazza San Martino 11) con il tradizionale concerto natalizio del coro di voci bianche e dell’orchestra del Civico Istituto di Musica “Giuseppe Verdi” di Asti, della Scuola Comunale di Musica di Mondovì e del Civico Istituto Musicale “Antonio Vivaldi” di Busca, che – sotto la direzione di Maurizio Fornero – proporranno un programma estremamente variegato, per accontentare i gusti di tutti, con la presenza di alcuni celebri brani natalizi. Il concerto si aprirà con la grandiosa Entrée di Leopold Mozart, padre del celebre Wolfgang Amadeus Mozart passato alla storia per essere l’autore di un monumentale trattato di violino, sul quale studiarono generazioni di violinisti in erba. Dopo questo incipit, l’atmosfera natalizia verrà evocata dalla delicatissima In dulci jubilo di Michael Praetorius, compositore tedesco che contribuì a favorire il passaggio dallo stile rinascimentale al primo Barocco, e da due movimenti di un Concerto per oboe, archi e basso continuo composto da Georg Friedrich Händel nei primi anni del suo soggiorno londinese. Subito dopo, verranno messe a confronto la dolce melodia della Coventry Carol, brano di autore anonimo risalente al XVI secolo, e la più moderna Carol of the Bells di Mykola Leontovych, compositore ucraino, che fu assassinato nel 1921 a soli 43 anni con sua moglie durante i tragici disordini che fecero seguito alla Rivoluzione di Ottobre.

La grande tradizione romantica sarà rappresentata dal Momento musicale n. 3 in fa minore di Franz Schubert, uno dei brani per pianoforte più famosi del più grande liederista di tutti i tempi, che sarà proposto in una suggestiva trascrizione per orchestra di archi. Dopo questo incantevole capolavoro romantico, il concerto si chiuderà con quattro brani ispirati alla tradizione natalizia novecentesca del Regno Unito, tra i quali si inserirà il gioioso Hark! The Herald Angel’s Sing del tedesco Felix Mendelssohn Bartholdy. Il meno conosciuto, An Irish Blessing, è opera del compositore irlandese James Edward Moore, autore di una vasta produzione vocale e corale scomparso nel 2022 a 61 anni, mentre gli altri non hanno bisogno di presentazione, in quanto fanno stabilmente parte della colonna sonora che accompagna le feste natalizie e di fine anno di ogni paese, partendo da A New Year Carol di Benjamin Britten, considerato da molti con Henry Purcell il più grande compositore inglese di tutti i tempi, per arrivare alla tradizionale God rest ye merry gentleman e a The First Nowell di John Rutter, ex membro dei leggendari King’s Singers e tra gli esponenti più autorevoli del panorama musicale dei nostri tempi.