Lettere al direttore

Da Canelli ad Alba, le difficoltà dei pendolari: “La soluzione è riattivare la linea ferroviaria”

Riceviamo e pubblichiamo.


Il Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile ed Il Comitato Strade Ferrate Nizza Monferrato scrivono la presente in merito ai problemi che gli studenti da Canelli incontrano tutte le mattine per raggiungere Alba, con continui ritardi e disservizi.

Entrando subito nel merito, ci si può nascondere dietro a mille giustificazioni e trovare altrettante motivazioni contrarie ma è innegabile che la soluzione ideale per risolvere quanto lamentato è la riattivazione della linea ferroviaria da Nizza Monferrato – Canelli – Castagnole Lanze – fino ad Alba, linea che è già stata ristrutturata e rimessa in esercizio per i treni turistici dalla Fondazione F.S. e che potrebbe sin d’ora essere utilizzata anche per i treni pendolari, con pochi interventi migliorativi.

Il treno offrirebbe fino a 300 posti circa (modello Minuetto), garantirebbe la sicurezza del viaggio, assicurerebbe tempi più brevi di percorrenza. Riteniamo quindi inadeguata e comunque insufficiente la soluzione ideata dall’Assessore Gabusi in quanto immaginiamo che l’aumento di un bus, su una linea così frequentata, non porterà i miglioramenti necessari per gli studenti, e denota in ogni caso una carente programmazione a monte.

L’ennesimo paragone tra i costi del trasporto su gomma rispetto a quello su ferro ci impone di evidenziare che se il primo prevede un esborso minore è anche vero che non considera tutte le spese indirette dovute ai sinistri stradali, gravanti sul bilancio sanitario regionale, alla manutenzione delle strade, sempre rimandata e ritardata ed alle conseguenze dovute al mancato rispetto delle emissioni di inquinanti nell’aria. Chissà perché questi elementi non vengono mai conteggiati pur essendo impattanti dal punto dal punto di vista della salute delle persone e dei rendiconti regionali.

In merito ai costi del ripristino del servizio ferroviario ricordiamo per l’ennesima volta che gli interventi strutturali per adeguare la linea agli standard moderni di circolabilità sono a carico di Rete Ferroviaria Italiana quindi la Regione non è chiamata a sborsare neanche un centesimo, rimanendo a suo carico solo la parte del finanziamento del servizio che, mediante l’elaborazione di un progetto dedicato, potrebbe essere richiesto al Fondo Nazionale Trasporti, come già fatto da molte altre Regioni che hanno deciso di investire in modo ingente sul Trasporto Pubblico Locale, come peraltro imposto dal soffocante inquinamento dell’aria ed inserito nei piani Europei e Nazionali di ripresa post Covid.

Ci è apparso alquanto strano leggere le dichiarazioni dell’Assessore ai trasporti che quasi appaiono volte a scoraggiare le persone nel caso della riattivazione del treno. Da una persona che ricopre il suo ruolo ci saremmo aspettati di sentire che i passaggi a livello, con le attuali tecnologie non sono più un problema, che i centri più lontani dalla ferrovia (nella “sua” Canelli la stazione dista circa 500 metri dal centro, non proprio una maratona) potrebbero essere raggiunti facilmente con dei bus navetta e le stazioni trasformate in centri d’interscambio tra mezzi pubblici e privati. Non avremmo mai immaginato di leggere parole pronunciate dall’Assessore ai Trasporti che i treni viaggerebbero semi vuoti quando tutti sappiamo, compreso lui, che la domanda di mobilità nei territori riconosciuti e tutelati dall’UNESCO per le loro tipicità è sempre stata notevole ed è in ulteriore forte crescita negli ultimi anni grazie all’arrivo di migliaia di turisti che li visitano.

Se un tempo i convogli in certi orari viaggiavano semivuoti, anche se il conteggio dei passeggeri è da farsi sull’arco dell’intera giornata e non sulla singola corsa, è perché tanti collegamenti venivano cancellati all’ultimo istante, senza informare i passeggeri, oppure perché le coincidenze nei nodi principali non venivano assicurate o rispettate, situazioni che hanno allontanato l’utenza costringendola ad utilizzare il mezzo privato.

La recente riattivazione della linea Asti Alba ci ha dimostrato con il suo successo che il treno è la soluzione.

Chiediamo quindi all’Assessore più realismo nelle scelte, anche dovendo rinnegare posizioni assunte nel passato come peraltro accaduto per la Asti Alba, invitandolo ad adoperarsi presso il Ministero dei Trasporti per ottenere quelle risorse aggiuntive che consentirebbero di rivedere i convogli circolare sulle nostre ferrovie garantendo un servizio sicuro, comodo, veloce ed ecologico.

Come sempre siamo disponibili al dialogo ed alla collaborazione per rendere più agevole la vita ed il lavoro delle persone a beneficio di tutti.

Co.M.I.S. Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile
Comitato Strade Ferrate Nizza Monferrato