Le Rubriche di ATNews - Speciale 118 Sindaci

Speciale 118 Sindaci (meno uno): intervista a Claudio Carretto, Sindaco di Azzano d’Asti

Per il nostro Speciale 118 Sindaci [diventati 117 dopo l’ultima tornata elettorale con l’accorpamento di Moransengo-Tonengo, NdR] pubblichiamo oggi l’intervista a Claudio Carretto Sindaco di Azzano d’Asti.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?
Sinceramente non lo avevo mai pensato.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?
Sono arrivato a fare il Sindaco quasi come si trattasse di un passaggio di routine.
Sono entrato molto giovane in Consiglio Comunale come consigliere, praticamente seguendo le orme di mio papà che era già stato consigliere.
Sono stato consigliere per 5 anni, assessore nei 5 anni successivi, vicesindaco per i successivi 10 anni e poi altri 10 anni da Sindaco.
Una evoluzione graduale, e ora sono di nuovo qui.
Nelle elezioni del 2014, nonostante fosse possibile candidarmi per il terzo mandato decisi di ritenere conclusa la mia esperienza in Amministrazione Comunale.
Nelle elezioni del 2019, dopo la manifestata volontà del sindaco uscente di non più ricandidarsi, il gruppo degli amministratori mi chiese espressamente di ripropormi.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?
Tutta l’esperienza descritta nella risposta precedente. Inoltre la partecipazione con incarichi di amministratore a istituzioni territoriali, (es le Comunità Collinari).
Anche nella mia attività professionale privata (sono geometra) ho anche spesso lavorato con Istituzioni pubbliche.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?
La prima volta (era il 2004) ero parecchio emozionato anche perché mi rendevo conto che cambiava molto dalla carica di Vicesindaco. Il Sindaco è carico di responsabilità ma queste cose a me danno la carica.
Inoltre uno dei primi pensieri fu che dovevo fare modo che anche i miei figli si comportassero dando l’esempio di essere dei cittadini esemplari.
Invece dopo l’ultima elezione ho avuto la grande soddisfazione dal fatto che molti cittadini si siano rallegrati per il mio ritorno a fare il Sindaco: una grande emozione!

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?
Cercare sempre di far quadrare il cerchio, ad esempio i dipendenti che vanno in pensione non vengono sostituiti.
Aumentano sempre di più le difficoltà. Non abbiamo vigili ed altri supporti che ti aiutino a fare rispettare la legalità e far funzionare bene le cose sul territorio.
Le cose qui funzionano bene, ma non abbiamo aiuti da nessuno.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?
Adesso passo tanto tempo a stare dietro le procedure per ottenere i finanziamenti, oggi ci sono quelli derivanti dal PNNR, ma non è facile capire bene cosa lo Stato ti chiede.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?
La soddisfazione c’è ed è generale. Si tratta dell’approvazione delle persone quando si realizza qualche opera per il paese. Ne abbiamo realizzate tante e siamo sempre riusciti ad iniziare e chiudere i lavori senza avere intoppi.
Cito l’area verde all’ingresso del paese, poi Piazzetta Sconfienza, e molti altri interventi pubblici che sono stati portati avanti senza generare problemi.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?
In una realtà così piccola si comunica “ad personam”.
Non si utilizzano tanto i “social”, ma il sito del comune lo teniamo sempre aggiornato.
Io sono sempre a disposizioni per colloquiare e parlare con ogni persona che desidera farlo.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no? Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?
Si molto, anche perché posso contare sella coesione e sull’aiuto di tutti i consiglieri e gli assessori. C’è sempre un aiuto unanime a tutti gli effetti.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?
Bisogna sempre avere sinergia con gli altri colleghi sindaci del territorio, essere sempre presenti alle riunioni che interessano le comunità, ad esempio nel nostro caso, nelle riunioni della comunità collinare di cui facciamo parte.
Bisogna sempre essere presenti, altrimenti non si riesce a “cucinare” nulla.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?
Abbiamo bisogno di più risorse, In particolare abbiamo bisogno di più entrate finanziarie per la spesa corrente.
In questo periodo siamo abbastanza aiutati, come comune, per quanto riguarda i finanziamenti che arrivano dai bandi con destinazione prevista dalle loro finalità, ma ci mancano proprio le entrati locali per far fronte alle spese correnti che ha un comune.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.
Noi ci siamo dotati di un valido impianto di videosorveglianza con controllo accessi, in particolare copriamo bene tutto il concentrico.
Poi, sul nostro territorio abbiamo la fortuna di non avere problemi derivanti da immigrazione e integrazione.
Però, qualche furto nelle case qualche volta avviene.
Il vero problema è che il controllo del territorio delle forze dell’ordine non è sufficiente, noi, in loco, non abbiamo neanche i vigili.
Cerchiamo di gestire la situazione con un “Controllo del vicinato” informale, e la cosa funziona abbastanza bene.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?
Indubbiamente da dopo la pandemia è stato difficile e ancora è difficile adesso risollevare la situazione e riportarla ai livelli precedenti, anche per l’aumento dei prezzi che ci sono stati recentemente.
Le difficoltà economiche di alcune persone e famiglie si intravvedono anche qui.
Poi di problemi sociali, fortunatamente non ne abbiamo e quando sorgono siamo in grado di affrontarli da soli e con le organizzazioni preposte.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?
C’è un Gruppo Alpini che si da molto da fare, e c’è la Pro Loco.
Ambedue le organizzazioni danno un forte contributo al comune nel campo del turismo e della ricettività.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?
Uno dei miei sogni è quello di portare sempre di più il paese di Azzano verso una funzionalità sempre più legata al turismo e alla gastronomia.
Abbiamo la fortuna di avere già delle ottime strutture ricettive private, e una Pro Loco molto efficiente e conosciuta per le sue specialità gastronomiche.
Vorrei riuscire a sviluppare sempre di più il turismo attraverso la conoscenza ed il trasporto delle nostre cose nel mondo.
E vorrei che più gente possibile venisse a visitare il nostro paese.
Adesso lavoriamo per creare le condizioni per favorire che nuove persone vengano ad abitare nel nostro grazioso ed ospitale paese.
Stiamo cercando di offrire misure che consentano a chi viene ad abitare, di vivere bene, nel rispetto della natura e dell’ambiente, tenendo conto anche della possibilità,
qui in paese, di utilizzo dei nuovi mezzi tecnologici.