Lavoro: 26.470 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per febbraio

Torna a crescere la domanda di lavoro in Piemonte, ma resta elevato il mismatch tra domanda e offerta che riguarda il 49,8% dei profili ricercati

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Sono circa 26.470 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per febbraio 2023, valore che sale a 78.630 se si considera l’intero trimestre febbraio-aprile 2023, 9.540 assunzioni in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

La dinamica positiva della domanda di lavoro delle imprese in questi primi mesi dell’anno si conferma anche confrontandosi con i livelli pre-Covid (febbraio-aprile 2019), rispetto ai quali si evidenzia un aumento del 2,0%, pari a +1.540 assunzioni. Cresce ancora, però, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che riguarda il 49,8% dei profili ricercati, un valore superiore di circa 10 punti percentuali rispetto a un anno fa e oltre 20 punti in più rispetto a febbraio 2019.

Questi sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, basato sulle interviste realizzate su un campione di d’imprese nel periodo 9-23 gennaio 2023.

Il 72,7% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 18,2% lavoratori somministrati, l’1,7% collaboratori e il 7,4% altri lavoratori non alle dipendenze.

La domanda di lavoro a febbraio 2023 è trainata dai contratti a tempo determinato con il 60% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 29% dei casi e dai contratti di apprendistato con il 9%. Pesano, infine, il 2% gli altri contratti.

Delle 26.470 entrate previste in Piemonte nel mese di febbraio 2023 il 17% è costituito da laureati, il 29% da diplomati, mentre le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 18% e il 34%.

Considerando complessivamente i dati del trimestre febbraio-aprile 2023 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 50.830 entrate, il 64,6% del totale (5.260 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e 360 in più rispetto febbraio-aprile 2019). L’industria prevede 27.800 entrate, generando circa il 35,4% della domanda totale del trimestre e segnando un incremento proporzionalmente più cospicuo, pari a +4.290 entrate rispetto al periodo febbraio-aprile 2021 e a +1.180 assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel dettaglio 20.450 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 7.350 quello edile.

Tra i servizi si rileva un forte interessamento del comparto del commercio con 10.430 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 13,3% delle 78.630 entrate complessive, dei servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici (9.850 entrate) e dei servizi alle persone, con 9.070 assunzioni (11,5% del totale).

All’interno del comparto industriale si distinguono il settore edile (7.350 assunzioni nel trimestre) e le industrie meccaniche ed elettroniche (6.100 entrate previste).

Il 21% delle entrate previste a febbraio 2023 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 22% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 33% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 15% delle assunzioni del mese.

Per una quota pari al 33,7% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 43,3% per Impiegati, professioni commerciali e nei servizi e scende al 20,7% per le professioni non qualificate.

Per il 64% delle entrate viene richiesta, inoltre, esperienza professionale specifica o nello stesso settore.

A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione di beni ed erogazione del servizio (43,4%), seguita dall’area commerciale e vendita e da quella tecnica e di progettazione (entrambe con il 16,1%). L’area della logistica pesa il 13,6%, mentre l’area amministrativa e finanziaria e l’area direzionale generano rispettivamente una quota pari al 5,0% e 5,8% delle assunzioni previste.

A febbraio la difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati riguarda il 49,8% delle entrate previste, dato superiore a quello medio nazionale del trimestre (46,2%). La mancanza di candidati si conferma la principale motivazione del mismatch (32%) ed è in crescita rispetto allo scorso anno (24%), mentre restano pressoché invariate le altre motivazioni.

Le professioni più difficili da reperire in regione a febbraio 2023 sono: specialisti nelle scienze della vita (83 aziende su 100); fabbri ferrai, costruttori di utensili (83 aziende su 100); operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, con 78 aziende su 100 che dichiarano di aver difficoltà a trovare tali professionalità; meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine, con 740 figure ricercate e una difficoltà di reperimento del 76%; operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (71,2%) e conduttori di veicoli a motore e a trazione animale con circa 1.430 figure ricercate dalle aziende e una percentuale di difficoltà di reperimento del 71%.


Fonte foto https://it.depositphotos.com/

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