Polveri sottili: “La realtà dei fatti è che ad Asti si è fatto praticamente nulla in quasi 6 anni”

Il consigliere di Ambiente Asti: "Bisogna sapere che il traffico su Asti è parassitario e non di attraversamento"

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Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Mario Malandrone sulla questione delle polveri sottili, dove, da una indagine di Legambiente, Asti appare tra le città più inquinate d’Italia.


In autunno presentai, come faccio da anni un ‘interpellanza scritta sul problema dell’aria.
Il problema erano i numeri di sforamento, ma anche la media della concentrazione di PM10 e PM2.5 , tutte fuori controllo.
Per ora in 6 anni l’amministrazione ha fatto poco , davvero poco.
Ma la scientificità dell’approccio la si può cogliere dall’idea che la TSO , possa servire a ridurre le concentrazioni, gli sforamenti.
Un’arteria in più non toglie produzioni di polveri.
Basta guardare i dati della Salvo o addirittura a Vinchio.
Forse la giunta dovrebbe chiedersi come ci siano 43 sforamenti alla Salvo d’Acquisto dove auto ne passa una ogni venti minuti.
Si è convinti che l’inquinamento da polveri sia come nei fumetti: dal tubo di scappamento al naso del cittadino.
La materia è complessa e il gioco è raccontare questa favoletta, per giustificare un ‘opera che continuerà a buttare inquinamento sulla città.
E’ certo difficile discutere con un approccio di questo tipo.
E poi sapere che il traffico su Asti è parassitario e non di attraversamento, ma anche conoscere l’origine (riscaldamento, usura dei pneumatici, scarico delle automobili, freni, incendi e naturali ) sarebbe utile.
In particolare lo scarico delle polveri (nei mezzi moderni) avviene anche sulle arterie autostradali e maggiormente lì, freni, pneumatici maggiormente in città, la TSO semplicemente produrrà inquinamento, anche solo nella fase costruttiva.
La sfida è diminuire emissioni, non nasconderle sotto il tappeto…con gli stessi soldi della TSO, avremmo fatto infrastrutture per la mobilità (da metropolitana leggera, a complanari veramente utili, piuttosto che rendere facile realizzare mobilità alternativa e non certo con cantieri simili a una autostrada come quello di Corso Gramsci), cercato fondi per il trasporto pubblico locale, fatto operazione di abbattimento delle polveri con il verde e specie davvero utili a tale scopo.
Operazioni scarse su efficientamento energetico, in fondo continuiamo con le stesse caldaiette di sempre.
Ed è chiaro che ad un abitante di Corso don Minzoni, faccia sperare che la TSO riduca l’inquinamento, ma chi amministra dovrebbe sommare le polveri da cantiere, le polveri sulla nuova arteria, raccontare che la nuova arteria nuovamente non sevrirà al traffico principale, non raccontare favolette perchè non si sa che fare e perchè si hanno i soldi per quello.
Certo che se un Governo, taglia proprio sui trasporti pubblici locali, ci chiediamo che ci faccia a Roma un astigiano.
La realtà dei fatti è che si è fatto praticamente nulla in quasi 6 anni, ora l’unica risposta è un progetto faraonico dubbio, prima spacciato per grande connessione con Lisbona e Kiev, oggi spacciato come progetto ambientale.
Quando non si hanno idee si cerca nel passato, e si sprecano risorse.
Sul tema del contrasto all’inquinamento quindi nulla.

Mario Malandrone

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