Al via il piano per il superamento di via Guerra: “Campo chiuso in 24 mesi”

L' Amministrazione si affida all'associazione 21 luglio per superare il campo di via Guerra: costo stimato dell'operazione 290 mila euro

Questa mattina l’amministrazione comunale ha convocato una conferenza stampa per illustrare le modalità di superamento del campo di via Guerra con il contributo dell’Associazione 21 luglio.

La garanzia dell’interlocutore che abbiamo scelto è quello di avere un’esperienza maturata sul campo in tutta Italia – spiega il sindaco di Asti Maurizio Raserocon l’Associazione 21 luglio ci siamo interrogati su quello che possiamo fare per trovare una soluzione al campo”.

Carlo Stassola, responsabile degli progetti per il superamento dei campi rom dell’ Associazione 21 luglio che si occupa di periferie estreme, ha illustrato il progetto, che sarà diviso in 6 fasi. Queste  andranno da un’azione di monitoraggio del campo alla realizzazione di un piano locale redatto con la collaborazione dei residenti. “In Italia abbiamo 111 campi rom , 22 di questi sono in superamento. La questione in Italia, quindi, viene affrontata in molte realtà“.

Superamento campo via guerra

Una fotografia del campo

Ad ottobre sono residenti 108 persone: 61 adulti e 47 minori. 27 nuclei familiari con una media di 4 persone ognuno, per un’età media di circa 18 anni contro i 47 del resto della popolazione astigiana. “Ci sono alcuni elementi da evitare nei progetti di intervento – spiega – tra questi l’ idea della  meritocrazia come unico criterio di intervento nei piani di inclusione sociale”.

La proposta deve essere realistica, efficace e sostenibile e si basa su diverse fasi ben distinte – continua – la prima deve approfondire la realtà dell’insediamento, mappare le figure rappresentative e redigere un rapporto dove sono illustrati tutti i soggetti che si muovono attorno al campo. La seconda, invece,vede l’intervento dei gruppi di azione locale. Il piano di azione locale, invece, vedrà un periodo di “attesa”, uno di “decollo”e uno di “atterraggio”.

Non campo nomadi, ma baraccopoli

In buona sostanza tutte le azioni di inclusione sociale verranno definite e progettate in collaborazione con gli stessi residenti del campo e gli stakeholders che gravitano intorno alla struttura. Un’ ulteriore fase sarà quella legata alla campagna comunicativa e al monitoraggio degli obiettivi raggiunti.”Bisogna iniziare a parlare di baraccopoli e non di campi nomadi – conclude il rappresentante dell’associazione – togliamo lo stigma etnico dalla comunicazione su quanto viene nel campo”.

L’associazione 21 luglio ha già iniziato in queste ore i primi colloqui con le forze dell’ordine, le parti sociali e la Diocesi.

Superamento campo via guerra

I costi

Secondo l’Associazione campo potrà essere superato in 24 mesi. Il lavoro di coordinamento sarà pro-bono. Sarà presente, per la realizzazione del progetto, una equipe operativa formata da un’assistente sociale full time e una educatrice part time. Il costo totale del personale sarà di 133 mila euro mentre le azioni di inclusione sociale è stimata in  162mila euro.

Superamento campo via guerra