Lettere al direttore

Briccarello: “Sono senza parole per le modalità in cui si è svolto il Consiglio del Palio che ha eletto il nuovo Capitano”

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione della vicepresidente del Consiglio Comunale Vittoria Briccarello in merito all’elezione di Gianbattista Filippone, avvenuta ieri sera in Consiglio del Palio.


Sono paliofila da quando sono nata, e come me tantissimi astigiani e astigiane. Tra questi anche il Sindaco, ex rettore del Borgo Tanaro. Sono paliofila figlia di paliofili, mio padre è stato magistrato del Palio con Nanni Balbo e Capitano Paolo Bagnadentro. Di 365 giorni dell’anno chi ama il Palio ne passa 364 ad aspettare il giorno glorioso, e poi riparte il conto alla rovescia.
Un’attesa fatta di comitati, di progetti, di impegno, di amicizie e di legami destinati a durare sotto gli stessi colori e la stessa passione scalpitante. Faccio parte della Commissione Tecnica da 11 anni, ho iniziato togliendo le pietre dalla pista, poi pian piano a portare gli ordini di arrivo, a lavorare in segreteria, fino a quest’anno dove ero di fianco al Capitano per le informazioni via Radio. Ho conosciuto in Commissione alcune delle persone più solide e dedite al sacrificio in assoluto, un legame forte che di anno in anno si rafforza anche senza sentirci per settimane. Per questo prendo il Palio molto seriamente, oltre i colori politici e le bandiere di partito, perché il Palio è forse davvero l’unica cosa che, se condivisa, supera le classi sociali e le barriere culturali.

Per questo oggi resto senza parole e non per la nomina del nuovo Capitano, a lui vanno gli auguri per l’impegno che il suo ruolo riveste (seppur ultimamente mutilato), ma bensì per le modalità. Sono senza parole perché ieri c’è stato un Consiglio del Palio respingente, un Consiglio del Palio da cui viene sbattuto fuori il Capitano, un Consiglio del Palio a porte chiuse solo con i rettori e senza il Capitano ancora in carica, in un clima di inquietante tensione che non è ciò che Asti si merita.

Al Palio ci si incazza, si litiga, a volte si ‘arriva alle mani’ ma non bisogna confondere passionalità con prepotenza, veracità con inquisizione.

Filippone, già Magistrato e uomo di Palio, penso meritasse un’elezione senza spintarelle e urla, con l’opportunità di dimostrare di essere all’altezza del ruolo.

Gandolfo, Capitano per 7 anni, doveva rimanere in Consiglio, e doveva essere ascoltato e rispettato come lui per 7 anni ha rispettato le vesti che portava. Il fatto che ‘si possa’ fare un Consiglio a porte chiuse non legittima però dal farlo e questo per un semplice motivo: il Palio di Asti è un’emozione troppo grande per essere rinchiusa in 4 mura e non contemplare in queste il Capitano.

Auguro quindi al nuovo Capitano Filippone di non essere allontanato dal Consiglio a fine carica dal Sindaco che ci sarà, e di poter agire nella pienezza del proprio ruolo, magari riappropriandosi di quel regolamento ultimamente tanto noto.

Auguro ai rettori di operare sempre liberi guidati unicamente dall’amore per i loro comitati.

E saluto Michele Gandolfo, per me un gran Capitano, un uomo prezioso che tanto ci ha lasciato in questi anni di Palio non semplici. Extra Omnes

Vittoria Briccarello