Giorgia Mancone: “Il Palio è sopravvissuto al Covid, ora in piazza più forti di prima”

Dopo due anni di stop forzato dovuto al Covid, dove oltre alla corsa sono stati cancellati tutti i riti collaterali che costellano l’annata paliesca, con la Stima del Palio in programma sabato prossimo ritorna la tanto agognata normalità per il mondo del Palio e per la città di Asti. Abbiamo chiesto a Giorgia Mancone, rettrice del rione San Paolo e da quest’anno presidente del Collegio dei Rettori, di tracciarci un bilancio di questi due anni di epidemia e di come il Palio si stia preparando per ripartire.

Giorgia, questi due anni di pandemia sono stati duri per tutti, in particolare per i comitati Palio.

Assolutamente. I nostri comitati, che per noi sono una seconda famiglia, hanno vissuto in prima linea quello che stava accadendo nel nostro paese e nel mondo intero. Sono stati anni difficili, dove molti di noi hanno dovuto fare i conti con questa malattia e molti non ce l’hanno fatta. Messe da parte le nostre attività tradizionali, i comitati si sono messi a disposizione della comunità: nei periodi più duri di lockdown tanti andavano a fare la spesa per gli anziani soli a casa, così come nella primavera del 2020 ci siamo messi a disposizione per andare a distribuire le mascherine casa per casa. Grazie alla raccolta fondi del Collegio dei Rettori, poi, abbiamo potuto donare attrezzatura necessaria all’ospedale della città. 

Ora i momenti più brutti sembrano alle spalle e si può ricominciare. Come sarà il Palio che avremo davanti?

Nonostante tutte le difficoltà, il Collegio dei Rettori non è stato fermo. Abbiamo sempre lavorato per farci trovare pronti nel momento in cui si sarebbe potuto tornare alla normalità e così è stato. Quest’anno siamo riusciti a mettere in atto il calendario completo degli eventi patronali, dalla Stima all’Offerta del Palio, dal Palio degli Sbandieratori alla Sbandierata del Santo, senza dimenticare l’appuntamento con i pony che il Collegio organizza tradizionalmente il pomeriggio del martedì di San Secondo. E’ stato uno sforzo considerevole anche perché in pratica il pieno ritorno alla normalità c’è stato solo con le celebrazioni del centenario dell’ANA, poche settimane fa, dove noi eravamo presenti con la bancarella del Collegio dei Rettori.

La bancarella del Collegio è una dei progetti di cui vai più fiera.

Sì, è un modo per unire le forze e per essere presenti in tutti gli eventi più importanti della città. E’ un modo per dire che il Palio c’è e fa parte della città. Il mio sogno sarebbe quella di portare questa nostra presenza anche ad eventi più importanti, fuori dal territorio astigiano.

Parliamo di settembre: che Palio sarà?

C’è voglia di tornare in piazza, sarà un Palio molto combattuto perché dopo due anni di assenza tutto sarà molto più equilibrato rispetto al passato. Il Collegio organizzerà due appuntamenti allo stadio Censin Bosia (sabato 11 giugno e sabato 23 luglio ndr) per preparare cavalli e fantini all’appuntamento di settembre. Questo in attesa della nuova pista dedicata solo alle corse di addestramento per il Palio che dovrebbe essere costruita il prossimo anno e che ricalcherà il tracciato di piazza Alfieri. Sul lato sfilata, visti i tempi stretti di approntamento dei cortei, abbiamo deciso di lavorare tutti insieme su una cornice storica comune, realizzata dalla dottoressa Barbara Molina,  in maniera tale da ottimizzare gli sforzi delle nostre commissioni artistiche. Insomma, da parte nostra c’è la voglia di tornare più forti di prima. Però vorrei fare un appello anche agli astigiani.

Prego

Chiedo alla città di darci  una mano e di supportare le nostre iniziative. Stare fermi due anni non è stato facile, e tanti comitati hanno avuto difficoltà a mantenere uniti i gruppi  dato che non ci si poteva incontrare di persona. Il Palio è una parte vitale della città ed è patrimonio di tutti noi. Aiutateci a ripartire e rendere di nuovo viva la nostra Asti.

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