Le Rubriche di ATNews - ATnewsKids

La parola ai ragazzi: “Se io fossi il Ministro dell’Istruzione cercherei di far vaccinare più alunni possibile”

Proseguiamo con gli speciali legati alla situazione creata dalla pandemia dando “La parola ai ragazzi” e il loro punto di vista con la ripresa della scuola dopo le vacanze natalizie tra distanziamento, quarantene, tamponi e green pass.

Ha attirato molto l’attenzione l’intervento di Sara, studentessa della Scuola Media Parini di Asti, pubblicato su ATnewsKids.it , lo spazio speciale che ATnews dedica ai giovanissimi dai 7 ai 13 anni. Continuiamo il nostro percorso per capire cosa ne pensano i ragazzi con l’intervento di Giulia, anche lei studentessa della Parini.

La parola a Giulia.


La ripresa della scuola dopo le vacanze natalizie, è andata bene, ma purtroppo dopo una sola settimana in presenza, abbiamo avuto 3 casi positivi in classe e quindi con le nuove regole siamo finiti in Didattica a Distanza.
A partire dall’inizio dell’anno la mia classe è stata in quarantena solo due volte, da venerdì siamo tornati quasi tutti in presenza e per ora la situazione è gestibile.
In tutto ciò secondo me ognuno di noi, nel caso di verificasse anche solo un caso di positività, dovrebbe autosorvegliarsi e in caso compaia qualche sintomo eventualmente effettuare un tampone.

Le indicazioni che ci sono state date sono abbastanza chiare, ma purtroppo non del tutto, perché sono in continuo cambiamento.
Fino a una settimana fa con un solo caso positivo si andava tutti in presenza con mascherina FFP2 e con la distanza di 2 metri durante la mensa.
Con due casi positivi, andavano a scuola in presenza con mascherina FFP2 solo i vaccinati con due dosi o guariti da meno di 120 giorni oppure con una dose di richiamo.
Invece per i non vaccinati, per i vaccinati ma con una dose e per vaccinati o guariti da più di 120 giorni si attivava La Didattica a Distanza per 10 giorni e al termine della quarantena si ritornava in presenza con esito del tampone negativo.
Con tre casi positivi, l’intera classe finiva in quarantena, ma solo i vaccinati con 2 dosi o guariti da meno di 120 giorni o con dose di richiamo potevano tornare a scuola senza effettuare il tampone.

Ho letto le nuove regole per la gestione dei casi COVID a scuola che sono state introdotte dal 7 gennaio: finalmente stiamo riuscendo a uscire da questa situazione, ma purtroppo chi non è vaccinato, anche per una sua scelta personale, non può fare le stesse cose di chi, invece, è vaccinato.
Molti pensano che le nuove regole pongano un problema di privacy, invece secondo me il problema si pone solo nel caso in cui si controlla il green pass e si possono vedere tutti i dati personali, altrimenti secondo me non pongono nessun problema.

Ogni scuola si è sempre dovuta adeguare alle regole disposte dal governo e dal ministro dell’istruzione infatti secondo me soprattutto in questo periodo il lavoro dei docenti, delle segreterie e dei dirigenti è cambiato perché sono stati costretti a dover gestire una situazione non facile che probabilmente nel corso del loro lavoro e della esperienza non era mai capitato.
In alcune scuole a causa dell’emergenza sono venuti a mancare molti docenti e alcune scuole hanno adottato strategie particolari per gestire l’emergenza. Per esempio la preside dell’istituto comprensivo di Bogliasco, ha deciso, dopo aver notato l’evidente mancanza di corpo docente, di fare una richiesta ai genitori per andare come supplenti al posto degli insegnanti. Secondo me, per tutta la preparazione che un genitore possa avere, non sarà mai all’altezza di un insegnante che comunque conosce già i suoi alunni e che negli anni ha maturato una certa esperienza.
Dopo una sola settimana dal rientro di scuola venerdì 14 gennaio si è svolto il primo sciopero degli studenti per denunciare la disorganizzazione scolastica dopo due anni di pandemia; circa 55 mila studenti hanno partecipato ad un sondaggio tramite il quale si è verificato che in 8 scuole su 10 ci sono dei casi di positività o per obbligo di quarantena.
Io sono molto d’accordo con questa iniziativa perché purtroppo, nonostante il governo e il ministro dell’istruzione abbiano applicato nuove misure per gli istituti scolastici, la situazione nelle singole scuole, la trovo sempre uguale.

Se io fossi il Ministro dell’Istruzione cercherei di far vaccinare più alunni possibile, in modo da evitare la didattica a distanza e curerei il caso positivo in base alle sue patologie, come sono sempre state curate altre malattie, come per esempio la polmonite.
Secondo alcuni la DAD continuerà ad esistere e aiuterà a costruire una scuola più tecnologica. È vero che la DAD può essere un metodo per sostituire le lezioni in presenza, ma non saranno mai la stessa cosa e purtroppo chi ci rimette sempre sono sia gli studenti sia i docenti scolastici.

Giulia C. classe 2A