Asti, rumore oltre le soglie di legge e superamento dei livelli di PM10

Il Treno Verde è stato anche un modo per fare il punto sulle condizioni ambientali di Asti.

Ad Asti, così come in molte altre città del Piemonte, quella dello smog è una situazione critica ormai conclamata: ad appena tre mesi dall’inizio dell’anno ad Asti, come in quasi tutti i capoluoghi piemontesi, si è già oltre il bonus annuo di 35 giorni di superamento dei livelli di smog consentiti dalla legge.

Ma a preoccupare è anche l’inquinamento acustico che ad Asti raggiunge livelli ben al di sopra di quelli consentiti dalla legge in tutti i punti monitorati. E anche se sembra un problema marginale, l’eccessivo rumore ha conseguenze dirette sul benessere e sulla qualità della vita e sta diventando sempre più una minaccia per la salute pubblica secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

È questo il bilancio del Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane – realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare – che chiude la sua tappa ad Asti.

Nelle giornate di domenica 26 e lunedì 27 marzo, sono state monitorati dai tecnici di Legambiente cinque punti nella città di Asti:nel Parco della resistenza in pieno centro, in corso Dante Alighieri  (sia la domenica pomeriggio che il lunedì ora di pranzo), in via Gabotto – dove risiede il plesso scolastico Galileo Ferraris – e in Corso Alfieri incrocio con via Ottolenghi nella porzione occidentale della città.

Le misurazioni di inquinamento acustico hanno mostrano in tutti e cinque i punti di rilevazione, valori oltre i limiti previsti dal piano di zonizzazione acustica della città: anche nel Parco della resistenza (zona in Classe I – aree particolarmente protette, il cui limite è pari a 50 db), i decibel raggiunti dalla misurazione di Legambiente hanno mostrato un LAeq (l’unità di misura per le rilevazioni ambientali) di 55,3 db; fuori legge anche le due misurazioni di Corso Dante Alighieri (che rientra nella Classe III – Aree di tipo misto – del piano di zonizzazione comunale, con limite di 60db), eseguite una la domenica pomeriggio (LAeq pari a 71,3 db) e l’altra il lunedì ora di pranzo (LAeq di 76,7 db). Male i valori nelle vicinanze della scuola Galileo Ferraris, dove i decibel hanno raggiunto un LAeq di 66,7 e i valori riscontrati presso Corso Alfieri, dove l’LAeq è stato di 62,6 db, contro un limite per entrami di 60 db.  

I dati del monitoraggio e le proposte contro smog e rumore sono state presentate ieri mattina in conferenza stampa da Mariateresa Imparato, portavoce Treno Verde; Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta; Fabrizio Bo, amministratore di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta; Giancarlo Dapavo, presidente Legambiente Asti, alla presenza di Francesca Raciti, direttore divisione trasporto regionale Piemonte Trenitalia; Alberto Maffiotti, ARPA Dipartimento di Alessandria ed Asti e Ennio Cadum, ARPA Piemonte.
 
“Come ogni anno il Treno Verde segue un programma di monitoraggio della qualità dell’aria nelle città italiane per ribadire la necessità che questa diventi una priorità di governo, a scala locale, regionale e nazionale – dichiara Mariateresa Imparato, portavoce del Treno Verde -. Le città sono, infatti, il centro della sfida climatica in tutto il mondo, perché è nelle aree urbane che si produce la quota più rilevante di emissioni. I contenuti previsti nelle misure antismog devono però essere pensati in maniera diversa e garantire un diverso modo di pianificare gli spazi nelle aree urbane, investimenti nella riqualificazione e nell’innovazione nell’edilizia e nel riscaldamento, sistemi di mobilità innovativi e investimenti sul verde urbano”.
 
Che sullo smog la situazione sia critica, sia per la città di Asti che per gli altri capoluoghi del Piemonte, lo dimostrano i dati ufficiali. Anche se siamo appena a marzo, ad Asti si è già oltre il limite annuale dei 35 giorni di superamento dei livelli di smog, nelle due centraline della città (Baussano con 43 giorni e D’Acquisto con 37 giorni). Solo nelle ultime settimane, con l’arrivo della bella stagione, la situazione sta rientrando nelle normalità con valori medi giornalieri al di sotto del limite.
“Il traffico continua ad essere il primo responsabile della pessima qualità dell’aria che si respira ad Asti e i rilevamenti del Treno Verde testimoniano come una mobilità insostenibile abbia effetti negativi anche sull’inquinamento acustico –dichiara Giancarlo Dapavo, presidente di Legambiente Asti-. Chiediamo a chi si candida ad amministrare la città per i prossimi anni di esprimersi in modo chiaro su quali provvedimenti, qualora fosse eletto Sindaco, intenda adottare per favorire una Mobilità Nuova che metta al primo posto piedi, bici e trasporto pubblico”.
Per combattere smog e inquinamento acustico occorre un decisivo cambio di passo nel pensare lo sviluppo di una città: per questo Legambiente lancia la sua sfida alle amministrazioni delle città piemontesi per una nuova idea di mobilità che privilegi il trasporto pubblico locale; una mobilità fatta di aree pedonali e zone a traffico 30 per agevolare anche la ciclabilità nelle aree urbane.

La mappa interattiva dei monitoraggi su www.trenoverde.it