Riuscita la Festa della Cittadinanza astigiana: ogni anno sarà il primo giovedì di maggio

Scuole protagoniste il 7 maggio, debutto della Festa della cittadinanza astigiana in un Teatro Alfieri gremito con oltre 600 alunni di 29 classi quinte della città. A loro infatti era e sarà rivolta l’iniziativa che intende riconoscere e promuovere “astigianità” fin da ragazzi, con i tanti coetanei di altri Paesi con cui stringere un legame di appartenenza alle tradizioni, alla storia, alla cultura locale.

Non casuale la scelta del primo giovedì di maggio. Era infatti consuetudine, dopo “il mercu d’la Fera”, crogiuolo di parentele e curiosi che dalla campagna venivano in città, fare un po’di festa “tra noi” magari consumando gli avanzi del giorno precedente. Allora era un passaggio morbido alla ripresa settimanale e oggi, guardando a questa iniziativa e agli studenti della mattinata, diventa una sorta di rito di passaggio, loro più grandicelli, e gli occhi aperti al futuro. Parola che è riecheggiata molte volte sotto le volte di un Teatro, così semplicemente bello, con tante storie antiche, appena tratteggiate ma efficacemente, in vario modo dai non più solo bambini delle primarie cittadine. 

Si trattava infatti, in questa prima edizione, “di mettere in scena” il nome della propria scuola. Compito non facile, biografie dense, versi, opere d’arte, luoghi, ma riuscito grazie a rapide prese di parola, cartelloni, canti corali, brevi drammatizzazioni.

Un ripasso di vita, morte, è proprio il caso di dire, miracoli. Come aver visto aggirarsi per la platea e poi sul palco, a fare da contrappunto nientemeno che Vittorio Alfieri, alias il valente attore Aldo Delaude, “spaesato” dal sentire parlare di repubblica, voto alle donne, di  democrazia, di maestri e maestre, eppure così attuale per il suo “ lungo peregrinare per l’Europa” e alfiere dello studio “unico modo per essere libero”. Ma soprattutto astigiano “originale sopportabile” come lui scriveva di sé a 24 anni, mente vivace, intelligenza vigile, oggi si direbbe il testimonial giusto, di una iniziativa di cui forse c’era bisogno. Bene costruita dal Consiglio Cittadino dei Ragazzi e allestita dall’”officina” del Servizio Istruzione della Città.  

“Perché nessuno sceglie dove nascere e pochi possono scegliere dove vivere”, ha ricordato il ViceSindaco Davide Arri, salutando i numerosi ragazzi presenti “ma poi quella città ci fa compagnia con-vive con noi, sempre”. Nel corso della giornata si sono avvicendati il Sindaco e la Presidente del Consiglio comunale Ferlisi, gli Assessori Vercelli, Bagnadentro, Parodi, i Consiglieri  Aceto e  Fassone, promotori dell’iniziativa.