Ordine del giorno del Consiglio Comunale sul ridimensionamento di personale della stazione di Asti

Dalla stazione ferroviaria di Asti prendono vita 16 coppie di treni per la stazione di Torino Stura, 14 coppie di treni per Acqui Terme e 8 coppie per Alessandria, e transitano inoltre 18 coppie di regionali veloci per Alessandria/Genova.

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Su tali tratte vengono impegnate circa sessanta unità lavorative assegnate all’impianto di Asti al netto di sostituzioni, ferie e permessi.

Trenitalia ha deciso di procedere ad un trasferimento presso la sede di Torino del personale viaggiante per una riorganizzazione tesa a razionalizzare e ridurre i costi di gestione, sopprimendo sette sedi decentrate riservate al personale di bordo e quattro riservate ai macchinisti.

Asti figura tra le sedi decentrate coinvolte dal trasferimento del personale di bordo (insieme a Bussoleno, Bra, Ceva, Arona, Novi Ligure e Casale), e dal trasferimento del personale di macchina (con Bussoleno, Novi Ligure e Biella).per un totale di 60 lavoratori.

La riorganizzazione causerebbe gravi disagi ai lavoratori stessi (costretti a trasferirsi presso la nuova sede lavorativa non esistendo servizi in orari tali da consentire il pendolarismo), e come già in passato lascerebbe in eredità ridimensionamenti o soppressione di intere linee e dei servizi erogati dalla stazione della città capoluogo;
Il Consiglio comunale con l’Ordine del giorno approvato all’unanimità nella seduta del 21 febbraio scorso esprime la propria preoccupazione per il futuro del trasporto ferroviario locale e la contrarietà alla ennesima riorganizzazione di Trenitalia che depaupera e ridimensiona personale e ruolo della stazione di Asti.

E impegna Sindaco e Presidente del consiglio a sollecitare la Provincia di Asti e il suo Presidente ad una azione comune nei confronti della regione e di Trenitalia al fine di contrastare la decisione di trasferire il personale viaggiante e, in subordine, avere la formale garanzia che nessuna delle tratte oggi in essere verrà ridotta in numero di treni o in fasce di orario”.

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