Alluvione, Grimaldi (SEL): “Parlamento e Governo non si dimentichino lo stato di calamità in Piemonte”

Oggi le Commissioni hanno audito i vertici di Protezione Civile e del settore Opere Pubbliche della Regione.

Più informazioni su

La recente alluvione in Piemonte sembra essere stata, per intensità, almeno altrettanto grave che quelle del ’94 e del 2000. Le precipitazioni cumulate (oltre 500 mm) in molte zone ammontano a livelli paragonabili ai due grandi eventi passati.

Benché questa volta non vi sia stata nessuna vittima, la piena del Tanaro ha avuto una portata superiore a quella di 22 anni fa. Nell’Alessandrino e nel Cuneese la forza dei fiumi ha creato panico, danni e oltre un centinaio di sfollati tra Clavesana, Farigliano e Carrù, lungo la fondovalle del Tanaro. In tutta la provincia di Cuneo le scuole sono rimaste chiuse per alcuni giorni, così come in una trentina di comuni del Torinese, tra cui Nichelino, Moncalieri, Pinerolo, Carmagnola e Carignano.

La giornata del 24 novembre è cominciata con l’esondazione del Tanaro a Garessio, la paura per la voragine in strada a Ormea, le frazioni isolate e decine di chilometri di strade inagibili per allagamenti e frane. A Torino il Po è uscito dagli argini ai Murazzi. Disagi vi sono stati nel Pinerolese, nel Canavese e nella cintura, in particolare a Venaria dove sono state evacuate diverse fabbriche tra cui la Magneti Marelli. Ad Alessandria il sindaco ha sfollato le case nelle zone golenali.

“L’evento alluvionale ha prodotto danni e impatti sulla collettività sia relativamente alla normale convivenza sociale, sia all’assetto, al patrimonio economico e alle attività produttive. In assenza di interventi di ripristino, molte situazioni segnalate rischiano di evolvere verso condizioni di criticità molto grave” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi. – “Nel ’94 il Governo stanziò un miliardo e nel 2000 un miliardo e duecento milioni. La minore entità dei danni di quest’ultimo fenomeno alluvionale va attribuita al merito del grande lavoro della Protezione Civile e alle tante opere realizzate in vent’anni in Piemonte per far fronte al dissesto idrogeologico.

Ciò detto, gli uffici oggi hanno parlato di 300 milioni necessari solo per le opere pubbliche. Per questo chiediamo a tutti i parlamentari piemontesi di non lasciare sola la Regione nell’interlocuzione con il Governo circa le risorse da destinare allo stato di calamità e sostenere quanto chiesto dal Presidente Chiamparino, ossia di poter utilizzare le somme derivanti da avanzi di amministrazione per affrontare gli interventi di ripristino delle infrastrutture e a tutela dell’incolumità pubblica. Il Governo non ha ancora detto niente di concreto e non vorremmo che meno clamore e meno morti inducessero a dimenticarsi presto della vicenda”.

Più informazioni su