Lettere al direttore

Lettera aperta al nuovo direttore generale dell’Asl di Asti dai consiglieri di “Uniti si Può

Riceviamo e pubblichiamo la lettera al nuovo direttore generale dell’Asl di Asti, Flavio Boraso, dai consiglieri comunali del gruppo UNITI SI PUÒ Michele Anselmo e Mauro Bosia 


Gentile Direttore,

abbiamo appreso con interesse la comunicazione da Lei trasmessa ai dipendenti dell’Asl che si accinge a dirigere. Ci sono piaciute le metafore usate per creare quello spirito di squadra indispensabile per fare bene e ottenere risultati. Abbiamo gradito il riferimento ad uno spirito poetico, capace di guidarci, e a Kavafis, per noi sommo poeta. Come Lei saprà Poesia viene dal latino poesis, che a suo volta discende dal greco poiesis; significa produzione poiché deriva da poieo: fare, produrre. Fare, produrre: quello che è mancato, al netto della pandemia, all’Asl Asti negli ultimi anni, con la Direzione che Lei ha avvicendato. Anni davvero bui sia per i dipendenti e sia per la popolazione astigiana. Purtroppo si è vivacchiato, tirando a campare, senza affrontare i nodi cruciali sia di carattere generale, sia relativi alle problematiche interne. Scoprirà presto i tanti rinvii, le tante decisioni non assunte, i problemi lasciati a marcire che oggi ricadono sulla sua direzione e che Lei dovrà risolvere senza poter più tergiversare, se vuole fermare il declino. Ci permettiamo di presentare, schematicamente, un elenco sul quale avremo modo di intervenire più
dettagliatamente nelle settimane a venire.

Gestione della pandemia: è partita la campagna vaccinale rivolta ai dipendenti che, speriamo presto, coinvolgerà tutta la popolazione. Vorremmo che, al di là del rodaggio e dei primi disguidi, tale campagna fosse gestita senza improvvisazioni, con una piattaforma organizzativa efficace, con orari che contemplino sia il mattino sia il pomeriggio e anche i giorni festivi. Una campagna capillare che deve coinvolgere efficacemente tutte le strutture territoriali.

Territorio: nonostante le tante sollecitazioni, prima e durante la pandemia l’Asl Asti non ha svolto alcuna efficace iniziativa volta a rilanciare la medicina del territorio al fine di alleggerire l’unico Ospedale della Provincia il Cardinal Massaia. Per ora ci limitiamo al solo titolo del capitolo poiché lo stesso meriterebbe specifici ragionamenti. Attendiamo le sue prime iniziative, se ci saranno, per poi esprimere il nostro punto di vista.

Gestione Ospedale: nonostante il Massaia sia una struttura moderna i suoi predecessori non sono stati in grado di definire due percorsi differenziati: COVID e attività ordinaria, al fine di non fermare le attività quotidiane e di routine del Nosocomio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la mancanza di offerta dei servizi, a causa della sospensione delle prestazioni, ha causato danni rilevanti oltre a enormi disagi agli astigiani. Noi pensiamo che, anche in presenza del COVID, la nostra struttura, con le dovute cautele, possa garantire tante prestazioni: visite specialistiche, indagini diagnostiche, interventi. Se non si cambia rotta avremo liste d’attesa insostenibili oltre a
danni non recuperabili per a popolazione. Forse è giunto il momento di chiudere i rubinetti dell’arricchimento ai privati. Dopo un’attesa di quattro anni auspichiamo una soluzione definitiva del problema “digitalizzazione” dell’Asl Asti. Vorremmo una soluzione che garantendo da una parte la nostra autonomia ed efficienza – non vogliamo dipendere da altre Asl o ASO – salvaguardi le professionalità che abbiamo in casa con i relativi posti di lavoro. A Lei la patata bollente.

Kavafis ci piace: la nostra Asl rappresenta le nostre Termopili; l’abbiamo difesa e la difenderemo ad oltranza e, come in passato, non ci faremo distrarre dagli Efialte di turno; così come non temiamo Lestrigoni e Ciclopi che potremmo incontrare sulla via di Itaca.

Buon lavoro Direttore, a presto.

I Consiglieri Comunali del gruppo UNITI SI PUÒ
Michele Anselmo e Mauro Bosia