La tragedia di Medea apre la rassegna “Nizza d’Autore 2016”

Questa sera, sabato 22 ottobre alle 21 al Foro Boario di Nizza Monferrato andrà in scena la tragedia di Seneca "MEDEA la passione e l'ira" .

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A mettere in scena questa pièce di grandissimo valore artistico è la Compagnia «Teatro degli Strilloni» di Torino, guidata dalla sapiente regia di Raffaele Montagnoli. Medea è interpretata dalla brava Dana Caresio, mentre Giasone è Massimo Trono. Sullo sfondo le musiche dei Pink Floyd, in un particolare riadattamento. Questo spettacolo è il primo appuntamento di “Nizza D’Autore”: rassegna proposta anche in quest’edizione 2016 dalle Associazioni Pro Loco, Spasso Carrabile e L’Erca, di Nizza Monferrato.

LA Vicenda di Medea è ambientata nell’antica Grecia. Giàsone, figlio di Esone re di Iolco in Tessaglia, parte alla ricerca del vello d’oro per riottenere il suo ruolo di re e il regno usurpato dallo zio. A tal fine Giàsone organizza una spedizione sulla nave Argo insieme agli Argonauti. Il vello d’oro, una pelle di montone che si trova nella Colchide, regione della Turchia, è custodito dal re Eete e protetto da un drago. Una volta arrivato in Colchide, Giàsone, per conquistare il vello, viene sottoposto dal re ad una serie di prove impossibili.

Nel raggiungimento del suo obiettivo viene aiutato da Medea, maga, figlia del re Eete che, con le sue arti magiche, riesce a impossessarsi del vello d’oro. Giàsone fugge dalla Colchide con Medea, innamorata di lui, ma vengono inseguiti dalle navi del re. Allora Medea uccide, smembrandolo e spargendo i pezzi in mare, suo fratello Absirto. Il padre in questo modo è costretto a rallentare l’inseguimento per raccogliere i resti del figlio. Medea e Giàsone, liberi, raggiungono Corinto dove si sposano e hanno due figli maschi, Fere e Mermero. Giàsone, però, si innamora di Creusa, figlia del re di Corinto Creonte. Medea, furiosa e impazzita, comprende di non avere più possibilità di riconquistare Giàsone. La sposa tradita macchina allora la sua vendetta, rivelando il suo lato mostruoso.

Per prima decide di uccidere Creusa: fingendosi benevola le fa pervenire una collana e una veste in dono che, appena indossati, prendono fuoco. Creonte, vendendo la figlia avvolta dalle fiamme, nel tentativo di spegnerle, perde la vita bruciando vivo insieme a lei. Medea, infine, decide di completare la sua vendetta e uccide i due figli generati con Giàsone.

NOTE DI REGIA: il regista Raffaele Montagnoli presenta così lo spettacolo: “La capacità di amare, la passione, sono senz’altro quanto di più bello e forte può provare l’essere umano: la mente si offusca, l’irrazionalità e la felicità prendono il sopravvento. Quando la passione viene disattesa, tradita, non ascoltiamo più chi ci parla di “ragione”. Oltremodo ottenebrati arriviamo, a volte, “alla follia”: a ripercorrere la strada di Medea, giudicati ingiusti davanti agli occhi del mondo! Ma davanti alla “forza” della passione riusciremo sempre a mettere barriere e ragione?”

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