Sergio Melis (CISL FP AL AT): “Il Comune di Asti ci ha negato libertà sindacali costituzionalmente riconosciute”

Ci dispiace e speriamo sia solo stato un eccesso di burocrazia, un eccesso di zelo; mi aspetto che la politica ci metta una pezza perché ci sono state negate le libertà sindacali costituzionalmente riconosciute“. Non fa sconti al Comune di Asti Sergio Melis, segretario generale CISL FP AL AT dopo aver incassato il “no” da parte dell’ente in seguito alla richiesta di svolgere la “normale attività di tutela individuale” in una sala riunioni del Comune stesso.

Ci siamo sentiti rispondere che all’interno del Comune non si può svolgere l’attività di un CAF” ci spiega Melis che, nella mattinata di oggi, lunedì 27 luglio, insieme ad altri colleghi di CISL FP AL AT, ha fornito la consulenza su politiche dei redditi ai propri iscritti, su prenotazione, in un gazebo in piazza Catena, ad Asti.

“Da anni il sindacato svolge questa funzione, inizialmente rivolta ai metalmeccanici per poi ampliarsi in tanti altri settori, come per il personale della RSA e della pubblica amministrazione. Il mese scorso abbiamo fornito il nostro servizio nella piazzetta del Cardinal Massaia, in uno spazio concesso dall’ASL AT, non pensavamo che il Comune negasse il nostro diritto di fornire il servizio ai dipendenti pubblici. – prosegue con rammarico il segretario generale. – Dopo il periodo legato al COVID-19, è ancora più importante far sentire la vicinanza del sindacato ai lavoratori, informandoli sui loro diritti, fornendo un’assistenza fiscale più estesa oltre alla sola consulenza per la dichiarazione dei redditi. Spieghiamo anche le novità. Ci sono i bonus, l’assegno unico, la possibilità di richiedere l’ISEE per ricevere diversi benefici. Informare i lavoratori presso il posto di lavoro permette di accrescere la loro sensibilità rispetto a quello che significa pagare le tasse ma anche aumentarne la consapevolezza di far parte di un sistema, e, al sindacato, di svolgere l’attività di proselitismo.”

Proprio per fare questa attività di consulenza, era stato chiesto uno spazio al Comune di Asti, ma il rifiuto da parte dello stesso rappresenta “una condotta antisindacale“, come sottolineato dal sindacato stesso e dai propri legali in una lettera indirizzata al Sindaco e alla Dirigente Responsabile.

Noi ci occupiamo della tutela individuale del lavoratore e il Comune, che rappresenta il datore di lavoro, non può dirmi cosa posso fare e cosa no, con atteggiamenti padronali. – continua Melis, fortemente dispiaciuto per l’accaduto – Ci è stato negato un diritto costituzionale ma non ci possono mettere il silenziatore, così siamo scesi in piazza con le nostre bandiere a fare quello che avremmo voluto fare in una sala comunale. Non possiamo accettare questo comportamento antisindacale. In piazza abbiamo svolto la nostra tutela sindacale ma mi aspetto che la politica permetta di tornare a ragionare in termini di corrette relazioni sindacali e non, invece, in termini di burocrazia.”