Uniti si può: “L’ospedale Cardinal Massaia deve tornare alla normalità”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del gruppo consiliare “Uniti si può” sulla riapertura dell’ospedale:

I dati diffusi dagli organi di stampa ci dicono che, su scala nazionale, gli infarti con indice di mortalità, nel periodo di chiusura, siano aumentati del 3% rispetto allo stesso periodo del 2019. Ciò significa che oltre alla sospensione delle attività di routine, stabilita dalle Aziende Sanitarie anche per i casi più gravi, a causa della paura di contrarre l’infezione molte persone hanno rinunciato a curarsi. Per tanti questa scelta è stata fatale: ai morti per CORONAVIRUS occorrerebbe aggiungere il numero di tutti coloro che non sono riusciti a curarsi per altre patologie gravi o per eventi improvvisi.
Già prima del diffondersi della pandemia le liste d’attesa all’Ospedale Massaia causavano forti disagi alla popolazione di Asti e Provincia. Parliamo in particolare di interventi chirurgici non oncologici e di prestazioni diagnostiche complesse e importanti. Il COVID 19 ha ridotto al minimo e solo ai casi urgenti od oncologici l’accesso agli interventi chirurgici.
Con il lento ritorno alla normalità la Direzione dell’Asl Asti deve programmare, pur con la necessaria gradualità, un ritorno alla routine delle cure e quindi degli interventi chirurgici non oncologici, un ripristino dell’attività diagnostica su larga scala e il ritorno alla piena funzionalità del Centro Prenotazioni e quindi delle visite specialistiche ospedaliere.
Pertanto la Direzione deve comunicare quando i cittadini, che necessitano di cure e che non possono continuare ad attendere, potranno pensare di poter essere curati e assistiti nell’Ospedale della loro città.
Diciamo subito con forza che non vorremmo che la permanenza di Reparti COVID al Massaia, con conseguenti lunghe degenze, determinasse l’obbligo di esodo dei cittadini astigiani verso altri ospedali regionali o non. Ci risulta, tra l’altro, che non stiano avvenendo le dimissioni di una serie di pazienti guariti ma ancora positivi al virus, poiché non si troverebbero strutture adeguate per la quarantena.
Attendiamo con una certa trepidazione, così come tutti gli astigiani, di sapere quando il Massaia tornerà alla normalità. In questo senso ci aspettiamo che il Sindaco muova verso la Direzione Asl e la Regione Piemonte gli stessi pressanti interrogativi.”