Coldiretti Asti: l’attività agrituristica deve ripartire

Il Coronavirus è costato almeno mezzo miliardo. Coldiretti: pronti ad aprire le cascine già ad inizio mese; in campagna più spazi e meno rischi di contagi. Bene il take away, servono semplificazioni sui lavori edilizi e sgravi su imposte e tasse di soggiorno

Il via libera alla vendita di cibi take away, annunciata dal Premier Giuseppe Conte per il 4 maggio in tutta Italia, è un passo concreto verso la ripresa economica delle aziende. D’altra parte più di un italiano su tre (37%) consumava abitualmente a casa o al lavoro, i menu preparati da ristoranti, pizzerie, fast food o agriturismi. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla possibilità di aggiungere alle consegne a domicilio anche la vendita di cibi per asporto, per altro già operativa in Veneto e in Toscana.

“E’ un passo importante anche per l’Astigiano – rileva il presidente provinciale Coldiretti, Marco Reggio -. L’inizio della “Fase 2” sancisce la ripresa di molte attività economiche e riduce il tempo disponibile per gli italiani ai fornelli. Con il lockdown dieci nostri agriturismi si sono reinventati l’offerta, garantendo le vendite a domicilio su tutta la provincia di Asti, con il take away contiamo che molti possano riprendere la loro attività, in attesa di riaprire definitivamente le loro porte e cominciare così a ripianare le ingenti perdite subite”.

Secondo l’associazione degli agriturismo Terranostra di Coldiretti, i danni al settore provocati dall’emergenza Coronavirus ammontano a mezzo miliardo di euro. Un conto salato per i quasi 24 mila gli agriturismi italiani, con il fermo di 253 mila posti letto vuoti e quasi 442 mila posti a tavola deserti.

“A pesare – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – sono state anche le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose (cresime, battesimi, comunioni, matrimoni) che si svolgono tradizionalmente in questo periodo dell’anno. Azzerate anche le attività delle fattoria didattiche Coldiretti, svolte in collaborazione con le scuole da molti agriturismi anche nell’Astigiano, per dare la possibilità ai ragazzi di stare all’aria aperta”.

Per la filiera si tratta di duro colpo all’economia e all’occupazione soprattutto alla luce del clima particolarmente mite che avrebbe invece spinto gli italiani in campagna. La primavera, stante le rilevazioni di Coldiretti, è infatti particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna come stagione migliore per assistere al risveglio della natura con piante, fiori e uccelli migratori, ma anche per svolgere le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie da portare in tavola.

“Dopo le ingenti perdite – rileva Furia – Coldiretti è impegnata nel realizzare un piano per far ripartire l’attività agrituristica. Servono risorse economiche di sostegno e misure straordinarie di intervento, che prevedano anche l’annullamento delle imposte locali e della tassa di soggiorno, la semplificazione burocratica sulle norme edilizie comunali per l’adeguamento delle strutture alle nuove norme di sicurezza, la possibilità di una regolamentazione comune e omogenea in tutte le regioni d’Italia per l’attività di consegna a domicilio e asporto”.

“Contiamo in una tempestiva ripartenza – afferma Reggio -, magari già ad inizio maggio, forti di una situazione logistica privilegiata. Gli agriturismi sono verosimilmente i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Sono situati in zone isolate della campagna e in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e tavola e possono sfruttare ampi spazi all’aperto”.

“Con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti da altre parti. Le strutture agrituristiche devono poter ripartire all’inizio di maggio riaprendo i cancelli della cascine, i percorsi naturalistici e gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy”.

“Nonostante le difficoltà di queste settimane – evidenzia Giovanna Soligo, presidente degli agriturismi Terranostra Campagna Amica Coldiretti – con i pasti a domicilio le nostre aziende agrituristiche hanno continuato a impegnarsi per garantire i menù della tradizione, con prodotti freschi e di qualità. Siamo pronti a ripartire per la difesa del Made in Italy, del territorio, dell’economia e del lavoro”.