Palio di Cocconato 2024: la cronaca di un pomeriggio storico per Colline Magre

Un pomeriggio intenso quello di domenica per Cocconato che ha visto il borgo Colline Magre (giallo-verde) aggiudicarsi la vittoria al Palio degli asini. Trionfanti a fine corsa gli spingitori e tutti i rappresentanti del rione che hanno festeggiato alzando al cielo l’ambito premio, il prezioso drappo dei Conti Radicati.

La 55 esima edizione è stata costellata da numerose false partenze durante le tre batterie, inclusa quella di recupero e la finalissima, con alcuni caldi intermezzi, rientrati grazie all’intervento del Capitano del Palio, Giorgio Apostolo, che ha sapientemente tenuto banco a ogni inconveniente, frenando gli animi più calorosi e mantenendo un altissimo rigore nel rispetto delle regole. Ad annunciare la classifica, lo storico speaker, Mario Averone, che ha commentato tutto l’evento in diretta con professionalità e preparazione. “Colline Magre – ha spiegato il commentatore – raggiunge le 10 vittorie, un record assoluto per l’albo d’oro, seguito da 9 vincite di Brina e altrettante 9 di Airali, per questa manifestazione partita nel 1970”.

Con onore e lealtà”, frase citata da Apostolo in apertura di gara, ha dato il via al Palio degli asini, con l’incitazione del pubblico e la benedizione del sindaco Monica Marello, tornata con orgoglio a vestire i panni del primo cittadino, dopo il suo predecessore Umberto Fasoglio, già palafreniere per Torre, con il nuovo ruolo di Camerlengo, impegnato a portare l’urna indispensabile per il sorteggio delle tre batterie consecutive a eliminazione diretta. “Sento un po’ la nostalgia dello spingitore, ma in ogni caso, sono entusiasta di esserci. Viva Cocconato sempre”.

Il tracciato tra piazza Giordano (partenza e arrivo), piazza Cavour e lo stretto budello di via Alfieri, è stato protagonista della gara, sotto gli occhi attenti dei giudici. I sette borghi hanno dato prova di essere allenati, ma anche pronti a sfidarsi fino all’ultima curva, pur di raggiungere la finale, momento palpitante per i cuori dei cocconatesi. Il destino ha decretato, dietro sorteggio, le partenze dei primi quattro giri.

Per la prima batteria: Tuffo e Colline Magre entrati di diritto in finale, San Carlo e Torre in eliminatoria. Per la seconda batteria: finale per Brina (pur con un’ammonizione del corridore numero 21) e Moransengo; recupero, invece, per Airali. A seguire, la batteria di recupero, anche in questo caso animata da una serie di screzi tra spingitori, rientrati in breve tempo. La fase intermedia della corsa ha decretato sesto classificato Torre (vincitore del 2023) e San Carlo al settimo e ultimo posto con l’acciuga (saracca). Nella finalissima, è rientrata Airali.

Dopo una pausa in grado di scaldare l’atmosfera in attesa del verdetto della corsa, tutti i riflettori sono stati puntati sui tre giri della finale. Attimi che, per i borghigiani, sono sembrati infiniti, ma che, nella realtà, si sono esauriti in pochi minuti. Mario Averone, ricordando come “le nuove generazioni, a partire dai più piccoli, sono il futuro della manifestazione”, ha dato la classifica: Colline Magre, Brina, Tuffo, Airali e Moransengo.

Gli asinelli, un po’ scalpitanti, sono state le star del pomeriggio di Cocconato. Il centro storico è stato animato dalla presenza di visitatori, abitanti, semplici curiosi e turisti, anche dall’estero, che hanno assistito alla corsa asinina, preceduta dal corteo in costume con centinaia di figuranti e da alcuni intermezzi degli sbandieratori di Ferrere. La sfilata ha fatto tornare indietro le lancette del tempo, avvolgendo il pubblico, in numerose atmosfere studiate per i singoli temi. I borghigiani hanno messo in risalto, abiti, personaggi, trucchi, movenze e anche piccole scene parlate, in grado di ammaliare i visitatori.

Hanno sfilato, tra gli altri, streghe sul rogo, in attesa di essere giustiziate, suonatori di cornamuse, alcuni figuranti giunti direttamente da Brisighella (Ravenna), i Signori di Vastapaglia, un paio di spingitori storici protagonisti del primo Palio degli asini, datato 1970. E ancora, animali notturni, tra gufi, barbagianni e civette, maschere raffiguranti creature selvatiche, scheletri adornati di pelliccia, nobildonne, contadini, bimbi e meravigliosi cavalli dalle lunghe criniere strigliate, imponenti in tutta la loro bellezza, cavalcati da giovani amazzoni in costume storico. Anche la sfilata è stata controllata nei minimi dettagli dai giudici, chiamati a decretare alcune premiazioni, tradizionali nel programma dell’evento annuale. Il borgo Torre ha sbaragliato tutti, vincendo il miglior allestimento e il miglior piatto (un tortino di noci, miele e mele) durante la Fiera Medievale. Migliore sfilata del palio, a Colline Magre, che ha vinto anche nella sezione del miglior costume, in memoria di Pierluigi Bauchiero.

Marina Rissone