Nursing Up incontra l’assessore Riboldi in Regione: “Necessaria una riflessione organica per valorizzare e tutelare il ruolo infermieristico”

Si è svolto ieri, mercoledì 18 settembre 2024, l’incontro tra Nursing up, il sindacato degli infermieri e Federico Riboldi assessore alla sanità del Piemonte.
Tante le tematiche affrontate, cominciando con la necessità di rendere più attrattiva la professione infermieristica nella regione, con particolare attenzione all’esodo di molti professionisti all’estero o nel settore privato.

“Siamo di fronte a una vera emergenza. Gli infermieri vivono un disagio crescente a causa della carenza di personale e delle condizioni lavorative – sottolinea Claudio Delli Carri segretario regionale Nursing Up -. È urgente intervenire per valorizzare la loro professionalità, uno dei tanti esempi sono le aree ad alta complessità e intensità”.
L’assessore Riboldi ha confermato l’impegno a riconoscere un’indennità per gli infermieri, che terrà conto dei rischi e delle condizioni territoriali in cui operano. Una misura economica significativa paragonabile agli importi messi a budget da altre Regioni. “É un segnale importante, un progetto in fase di costruzione e di cui si prevede l’adozione di una legge entro un anno, ma che rappresenta un primo passo concreto verso il riconoscimento economico e morale degli infermieri”, spiega Delli Carri.

Durante l’incontro, si è parlato anche della figura dell’assistente infermiere. “Abbiamo già espresso la nostra preoccupazione per il documento attuale poiché potrebbe avere conseguenze negative nei confronti del personale sanitario. Se da un lato la figura dell’OSS viene valorizzata, dall’altro non viene riconosciuto un percorso professionalizzante ed economico per gli infermieri – dichiara Delli Carri -. Serve una riflessione organica perché in termini numerici la situazione non cambia e i problemi esistenti sono sempre gli stessi”.

Un altro punto rilevante è statogli algoritmi del 118, per il quale si prevede un incontro tra i sindacati e ordini professionali dei medici e degli infermieri, con l’obiettivo di chiudere i lavori entro novembre nel migliore dei modi e fare una DGR affinché gli algoritmi vengano applicati.
“L’intento è quello di mettersi d’accordo con uno strumento di tutela – aggiunge Delli Carri -. La priorità sarà la sicurezza del sistema e dei pazienti, garantendo tutele adeguate per i lavoratori, in particolare per il personale sanitario“.

Il sindacato ha inoltre chiesto di accelerare la procedura di avvio circa l’avviso di mobilità interregionale per andare incontro anche a motivi legati a esigenze personali, familiari. “Accelerare il processo consente a chi lavora lontano di potersi avvicinare a casa, fornendo un meccanismo che può migliorare non solo la loro qualità della vita, ma anche la soddisfazione lavorativa. Il documento è già pronto e si prevede un incontro successivo a quello con i sindacati”, afferma Delli Carri.

Gli ultimi episodi riguardanti l’aggressione al personale sanitario dimostrano come questo fenomeno stia diventano quasi un’abitudine, un’emulazione. Non bastano, per quanto utili, strumenti elettronici, ma servono degli interventi che funzionino da deterrente. “Ben vengano le telecamere e i braccialetti elettronici, ma riteniamo che sia fondamentale inserire presidi di polizia, carabinieri o esercito sulla scia del progetto ‘Strade Sicure’”, conclude Delli Carri.

“Nella stragrande maggioranza delle volte l’ordine pubblico all’interno delle strutture ospedaliere d’emergenza/urgenza non esiste per via del fatto che non si hanno abbastanza professionisti a sopperire la richiesta di visite che si accumulano nei pronto soccorso in questo momento storico dove manca sempre più la figura infermieristica e quella medica e la stessa gente prima si rivolge alla struttura e al professionista che lo accompagna nel suo percorso di assistenza per la salute e poi lo aggredisce con insulti e minacce. aggiunge il segretario provinciale Nursing Up Asti Alessandria Enrico Mirisola. – Abbiamo fatto richiesta esplicita all’assessore della Sanità Riboldi, di cercare il più possibile delle risorse sanitarie, ma anche di chiedere al governo centrale di aderire e far parte del progetto “ospedali sicuri” proprio come il progetto avviato e che sta funzionando “strade sicure” inviando l’esercito nel pronto soccorso al fianco del colleghi che devono erogare prestazioni per la cura dei cittadini”.