OPI Torino sul dibattito degli Algoritmi nel 118: “Rassicuriamo i cittadini sulla qualità e sicurezza delle cure fornite dagli infermieri”

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Riceviamo e pubblichiamo


Il Coordinamento delle Professioni Infermieristiche del Piemonte interviene nel dibattito sull’introduzione e successiva sospensione degli Algoritmi Clinico Assistenziali Infermieristici nel Sistema dell’Emergenza Territoriale, per rassicurare i cittadini sulla qualità e sicurezza delle cure fornite dagli infermieri del 118.

Poco meno di un mese fa l’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte aveva infatti confermato l’adozione di nuovi protocolli di intervento, già attivi in altre regioni italiane, ma ora si è verificato un dietro front dopo le contestazioni del comparto medico e il sopraggiungere di una denuncia. L’assessore Federico Riboldi, ha infatti annunciato nella giornata di ieri, martedì 20 agosto, lo stop alla delibera sugli algoritmi clinico-assistenziali infermieristici che avrebbero dovuto supportare gli infermieri nelle ambulanze, una soluzione che fino a oggi era stata prevista da Palazzo Lascaris per affrontare la carenza dei medici. Una scelta, quella regionale, che ora solleva dubbi e perplessità negli ordini professionali degli infermieri.

Secondo il Coordinamento regionale infatti la sospensione dell’entrata in vigore degli Algoritmi, conseguente alle recenti polemiche, rischia di generare sfiducia nei confronti delle capacità operative degli infermieri che potrebbe di conseguenza portare gli infermieri stessi a rifiutarsi di operare su ambulanze senza medico, causando la fine del Sistema dell’Emergenza Territoriale.

Il setting organizzativo dell’assistenza infermieristica in area dell’emergenza ed urgenza extraospedaliera è ad alta complessità. Il ruolo infermieristico in questo contesto è di fondamentale importanza ed è garanzia per il soddisfacimento dei bisogni assistenziali del cittadino.
L’attività infermieristica è normata dai principi stabiliti dalla legge del 26 febbraio 1999, n°42, che riconosce un campo specifico di competenze e responsabilità per gli infermieri. Questo campo è definito dal profilo professionale, dal codice deontologico e dai programmi di studio dei corsi di laurea e dei corsi avanzati.
Molte università offrono da anni master di primo livello e corsi di perfezionamento in emergenza e urgenza, sia per medici che infermieri, e ormai il percorso di specializzazione clinica in questo ambito è integrato nella laurea magistrale con indirizzo clinico.

«Gli Infermieri del 118 sono professionisti altamente qualificati, operanti all’interno di un quadro normativo e deontologico ben definito, con l’obiettivo primario di garantire la salute e la sicurezza dei pazienti- sottolineano dal Coordinamento regionale delle Professioni Infermieristiche – L’uso di algoritmi clinico-assistenziali, che include la somministrazione di farmaci senza prescrizione medica diretta, è riservato a contesti di emergenza, dove l’intervento tempestivo è essenziale. Tali decisioni avvengono sempre all’interno di un quadro operativo validato scientificamente e in stretta collaborazione con altre figure professionali»

Gli Algoritmi infatti non sostituiscono i medici con gli infermieri né aggiungono nuove funzioni a quanto gli infermieri del 118 già fanno da oltre 30 anni sia livello nazionale che internazionale. Non c’è nessuna rivoluzione in corso. La forza degli Algoritmi è quella di rendere evidente ciò che già viene fatto, standardizzando la risposta sanitaria su livelli internazionali di qualità e offrendo maggior sicurezza agli assistiti e agli operatori.
È fondamentale, tengono a precisare dal Coordinamento regionale, mantenere un dialogo aperto e costruttivo con tutte le parti coinvolte per affrontare le sfide comuni e garantire un elevato standard di assistenza. L’obiettivo, sottolineano dal Coordinamento, è comprendere l’importanza del ruolo dell’infermiere nell’emergenza extraospedaliera per garantire il soddisfacimento dei bisogni assistenziali del cittadino.

OPI Torino

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