Oggi a Ferrere lo spettacolo di Pino Petruzzelli per “Corti, colline, comunità e…”

Torna in scena oggi, giovedì 22 agosto, alle 21, nella piazza del Comune di Ferrere, Pino Petruzzelli, il noto narratore di origini pugliesi, ma da tempo ligure d’adozione, nell’ambito del Festival “Corti, colline, comunità e…”, organizzato dall’Unione collinare “Dalla piana alle colline”, con la direzione artistica di Casa degli alfieri e realizzato in collaborazione con l’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano. Già amatissimo alla sua scorsa partecipazione al festival, Petruzzelli quest’anno proporrà “Storie di uomini e di vini – Io sono il mio lavoro”.

Lo spettacolo è la straordinaria storia di Dionigi, il vignaiolo che ha saputo, attraverso le sue continue lotte, arrivare a creare un’eccellenza da una terra avara. Un sogno in cui passato e presente, tradizione e modernità si fondono producendo un vino da premiare, capace di racchiudere in sé memoria di piccola e grande Storia.
Dionigi crede in un lavoro per cui fondamento essenziale è la speranza.
Il nostro vignaiolo è riuscito con straordinaria sapienza, tenacia e maestria, a dare concretezza a un sogno e per questo una giuria ha deciso di premiare il suo lavoro. Dionigi sta per ritirare il premio e, nei momenti che precedono la cerimonia, ripercorre le tappe fondamentali della sua vita. Scopriamo così che il suo vino non racconta di sentori e profumi, ma della civiltà che lo ha prodotto e per questo rimanda alla sacralità del lavoro: natura e uomo insieme.
L’epopea di Dionigi si muove tra la grandine di agosto e la siccità, tra la burocrazia asfissiante e i declivi da dissodare, tra i richiami di un posto fisso nella Fabbrica Italiana Bulloni e Affini e i muretti a secco da rimettere in piedi, tra gli ulivi dei nonni e la terra. Sono storie in cui anche la morte è capace di generare vita. Come sostiene, nel suo improbabile dialetto, il felliniano personaggio di Niccolò, detto il moscerino: “Ti te devi piggiar l’uva, poi la taggi, poi la pesti e la ripesti, poi la pesti e la ripesti ancura intra litini… e alla fini tutto questo schiacciamentu a te tacca a bollì. E quella che ti, ti te credevi morte, torna in vita e diventa vin.”

“Questo – commenta l’attore e drammaturgo – è uno spettacolo sul valore etico del lavoro. Un’etica da tramandare alle future generazioni come la più preziosa delle eredità, perché il lavoro ben fatto, oggi come ieri e come domani, sarà sempre frutto di un forte legame tra generazioni”. La pièce, prodotta dal centro Teatro Ipotesi, nasce da due anni di interviste ai vignaioli e dal libro “Io sono il mio lavoro”.

Il festival si concluderà mercoledì 28 agosto, alle 21, in Piazza Tommaso Villa a Valfenera, con “Crape de legn”, una storia di artisti, d’amore e di trucioli con Federica Molteni di Luna e Gnac Teatro sulla vera storia avventurosa e poetica dei burattinai Pina Cazzaniga e Benedetto Ravasio.

L’ingresso a tutti gli appuntamenti è libero, a offerta. Per info: cell. 3392532921 – info@archiviotetralita.it

Il Festival “Corti, Colline, Comunità e…” è realizzato con il contributo della Fondazione CRAsti e in collaborazione con Ecomuseo BMA.
Giunto quest’anno alla quarta edizione, si colloca nell’affascinante cornice dell’Unione collinare costituita dai comuni astigiani che si trovano in posizione strategica, al confine con la provincia di Torino: Cellarengo, Ferrere e Valfenera.
L’intento del cartellone è quello di innovare, ampliare e sistematizzare l’offerta culturale, anche attraverso la valorizzazione di luoghi con spettacoli di teatro e musica, di impronta popolare ma anche aperti a influenze contemporanee.