Le PMI piemontesi alla sfida delle Comunità energetiche rinnovabili

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Con l’obiettivo di promuovere la transizione verso fonti energetiche rinnovabili e sostenibili, Unioncamere Piemonte in collaborazione con la Regione Piemonte annuncia il lancio di CER PIEMONTE – Infodesk Imprese, un servizio dedicato proprio alle Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI) con sede in Piemonte, attraverso un supporto completo per valutare la possibilità di realizzare o aderire a una Comunità Energetica Rinnovabile (CER).

Anche le piccole e medie imprese devono, infatti, poter avere un ruolo primario nel processo di transizione verso fonti rinnovabili e sostenibili.

Nell’ambito della creazione o adesione a una comunità energetica e/o all’autoconsumo collettivo, le piccole e medie imprese possono mettere a disposizione propri spazi (in primis i tetti) per condividere investimenti e benefici con altre imprese partecipanti, con privati cittadini o con enti pubblici che diventano parte della Comunità Energetica.

I recenti aggiornamenti legislativi hanno reso la sfida legata all’autoproduzione e all’autoconsumo di energia uno scenario ancora più accessibile e conveniente e le imprese piemontesi potranno così avere tutti gli strumenti per intercettare le opportunità di risparmio e di sostenibilità legate a questo nuovo modello di collaborazione.

Il servizio, realizzato da Unioncamere Piemonte con il supporto tecnico di Fondazione Piemonte Innova e RSE – Ricerca e Sviluppo per l’Energia, parte dall’informazione e formazione sul tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili, aiutando le imprese a comprendere i vantaggi e le opportunità, e si pone l’obiettivo di guidare le imprese attraverso gli incentivi disponibili per la partecipazione o costituzione di una CER.

Grazie a una guida online disponibile su www.cer-piemonte.it, il servizio accompagna le PMI in un percorso interattivo che porta l’utente al modello di configurazione più simile alle sue esigenze (sono stati modellizzati 12 casi che coprono le configurazioni più frequenti tra le micro e piccole imprese) e segnala anche gli incentivi e i finanziamenti disponibili per ogni tipo di modello.

È anche disponibile un infodesk – raggiungibile alla mail cer.piemonte@pie.camcom.it – con un team di esperti che fornirà un’assistenza personalizzata su tutto il territorio regionale, grazie alla collaborazione con le Camere di commercio.

CER PIEMONTE è completamente gratuito e rivolto esclusivamente alle micro, piccole e medie imprese con sede in Piemonte.

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, commenta: “Con grande entusiasmo, annunciamo oggi il lancio di CER PIEMONTE – Infodesk Imprese, un servizio innovativo dedicato alle micro, piccole e medie imprese con sede in Piemonte. Questo progetto, realizzato in collaborazione con la Regione Piemonte, rappresenta un passo importante verso la promozione delle fonti energetiche rinnovabili e sostenibili. Un futuro energetico sostenibile è alla portata di tutti noi. Siamo fiduciosi che CER PIEMONTE – Infodesk Imprese contribuirà a rendere questa visione una realtà per le nostre imprese”.

“Le Comunità energetiche rinnovabili sono un’opportunità chiave per il Piemonte – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Matteo Marnati – tant’è che la nostra regione è stata la prima a dotarsi di una legge specifica. Un’opportunità importante per contrastare la povertà energetica e migliorare l’autonomia sotto il profilo energetico ed economico, specialmente per le micro, piccole e medie imprese che costituiscono la spina dorsale dell’economia della nostra regione. Un’opportunità, come quella offerta dal lancio di CER Piemonte – Infodesk Imprese, è di fondamentale importanza per affiancare le imprese nel percorso verso la transizione ecologica”.

Massimiliano Cipolletta, presidente Fondazione Piemonte Innova, conferma la priorità di supportare le MPMI verso la modernizzazione sostenibile, in ottica di doppia transizione: “Le CER sono un’occasione imperdibile per cambiare il modello di consumo, in particolare per il sistema dei comuni sotto i cinquemila abitanti, che è una delle nostre aree di attività. Siamo davvero grati e orgogliosi, in qualità di partner tecnici, di essere a fianco dei nostri fondatori e contributori Regione e Unioncamere Piemonte, insieme con RSE, in questo progetto che coniuga semplificazione e innovazione”.

Le Camere di commercio a sostegno della sostenibilità

Il tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili e più in generale quello della sostenibilità sono all’attenzione della Camera di commercio di Alessandria–Asti che, per il 2024, ha programmato diverse iniziative a favore del tessuto economico locale. Chiuso a fine giugno il bando “Transizione Energetica” che prevedeva la concessione di contributi a fondo perduto a sostegno dell’avvio di percorsi di efficientamento energetico, ammettendo a contributo anche i costi per studi di fattibilità tecnico-economica e predisposizione della documentazione tecnica e giuridica per la realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), l’Ente camerale intende lanciare, nell’autunno, un nuovo bando volto a favorire l’adozione da parte delle imprese del territorio dei criteri di sostenibilità ESG (Environmental, Social e Governance), con contributi anche su progetti di efficientamento non solo energetico.

La Camera di commercio di Cuneo finanzia attraverso il bando “ESG e transizione energetica” le imprese che sostengono le spese di studio di fattibilità tecnico-economica finalizzata alla realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) e di realizzazione della documentazione tecnica (progetto, configurazione, ecc.) e giuridica (statuto, contratti, ecc.) necessaria alla costituzione/adesione di/ad una CER. La Camera di commercio di Cuneo sta finanziando progetti delle Associazioni di categoria che prevedono la realizzazione di CER con il coinvolgimento di realtà imprenditoriali e di amministrazioni dei territori interessati e che diffondono la cultura della sostenibilità energetica attraverso la condivisione di analisi, studi e risultati.

Per il 2024 la Camera di commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte rinnova l’attenzione al tema della transizione ecologica e raddoppia, rispetto allo scorso anno, le risorse messe a disposizione delle imprese attraverso un bando in uscita nelle prossime settimane. La misura, con una dotazione economica di 300mila euro, finanzia le spese sostenute per servizi di consulenza e formazione finalizzati a favorire adozione di criteri ESG (incluse le valutazioni/certificazioni ambientali, sociali e di governance), interventi di efficienza energetica, introduzione di Fonti Energetiche Rinnovabili e partecipazione a Comunità Energetiche Rinnovabili, contribuendo a migliorare efficienza e sostenibilità del sistema economico locale.

Anche la Camera di commercio di Torino è attiva sul tema delle Comunità Energetiche e più in generale sulle azioni di accompagnamento delle pmi nella transizione verso fonti rinnovabili e sostenibili, attraverso il PID – Punto Impresa Digitale. In autunno è previsto l’avvio di un bando dedicato alle imprese, con contributi – sotto forma di voucher – a copertura di spese di consulenza e formazione per realizzare diverse attività: razionalizzazione dell’uso di energia (interventi di efficienza energetica e di riduzione di consumi ed emissioni di gas clima-alteranti); utilizzo di sistemi di autoproduzione come le CER; adozione di criteri ESG.

I risultati dell’indagine monografica sul rapporto tra imprese e transizione energetica

La transizione energetica rappresenta una sfida importante per le imprese manifatturiere del territorio piemontese, che non possono non adeguarsi in tempi rapidi a un contesto economico e normativo in veloce evoluzione. In particolare le aziende devono sempre più integrare l’utilizzo di fonti energetiche tradizionali, come i combustibili fossili, con fonti rinnovabili e sostenibili, come l’energia solare, eolica e idroelettrica.

Nei mesi di aprile e maggio 2024, al fine di comprendere al meglio l’attuale rapporto tra le imprese manifatturiere piemontesi e il tema della transizione energetica, è stata effettuata un’indagine monografica per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese su un campione significativo di aziende stratificato per settore, provincia e classe dimensionale di addetti. L’indagine è stata realizzata nell’ambito della collaborazione tra Unioncamere Piemonte, UniCredit e Intesa Sanpaolo.

Le imprese rispondenti sono state poco meno di 1.800. Di queste il 30% ha dichiarato di essere interessata ad apportare modifiche nei processi produttivi in ottica di efficientamento e transizione energetica. La percentuale appare significativamente differente a seconda della classe dimensionale d’impresa. Se, infatti, le micro aziende attente alla tematica sono il 27%, per le aziende di grandi dimensioni l’incidenza delle realtà interessate alla transizione energetica sale al 78%.

“Questo accordo testimonia ancora una volta la nostra volontà di supportare le piccole e medie imprese del territorio verso la modernizzazione sostenibile – afferma Paola Garibotti, Regional Manager NordOvest di UniCredit -. Intendiamo fornire a clienti e comunità le leve del progresso, mettendo a disposizione soluzioni innovative in grado di avere un impatto positivo sull’indipendenza energetica del Paese, in coerenza con i programmi europei e nazionali”.

Per Stefano Cappellari, Direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna Intesa Sanpaolo: “Il nostro Gruppo si è attivato da oltre un anno con un piano di investimenti e azioni per favorire lo sviluppo delle CER e la transizione energetica delle PMI, implementando una linea di soluzioni finanziarie, S-Loan CER, che premia con uno sconto di tasso le imprese che investono nelle rinnovabili e si impegnano a mettere a disposizione della collettività la propria energia non consumata. Alle risorse finora stanziate si affianca oggi il nuovo programma Il tuo futuro è la nostra impresa, che mette a disposizione 120 miliardi di euro fino al 2026, di cui 10 per il Piemonte, per accompagnare competitività e sostenibilità delle aziende italiane. Nel primo trimestre 2024 il Nord Ovest ha già beneficiato di 18 milioni di investimenti sostenibili, circular economy e mutui green, a conferma del nostro impegno nell’aiutare a cogliere tali opportunità in un’ottica di crescita stabile e inclusiva”.

A livello settoriale le imprese che hanno dichiarato maggiore interesse per la transizione energetica sono state le industrie chimiche e petrolifere (47%), mentre quelle in cui l’interesse è apparso più basso sono le realtà della filiera tessile (23%).

Scendendo all’interno della tipologia di interventi che le imprese pensano di adottare in tema di transizione energetica, al primo posto troviamo l’utilizzo di energia di fonti rinnovabili (61,5%) seguita dal miglioramento dell’efficienza energetica dei propri impianti (49,4%); solo in terza posizione l’implementazione di sistemi di accumulo di energia (16,3%). Un’impresa su 5 utilizza già energia elettrica autoprodotta, in particolare quella fotovoltaica.

Solo nel 6,5% dei casi all’interno delle realtà intervistate esistono già figure professionali competenti per l’efficientamento e la transizione energetica, percentuale che sale al 55% per le imprese di grandi dimensioni. A livello settoriale, ancora una volta, sono le industrie chimiche e petrolifere a segnare il dato più elevato. In questo comparto hanno, infatti, competenze interne poco meno del 20% delle imprese.

Per quanto concerne il futuro il 2,1% delle aziende intende effettuare assunzioni per colmare la carenza di figure specializzate sul tema, un’impresa su 5 si rivolgerà a consulenti esterni, mentre circa il 73% delle realtà dichiara di non avere la necessità di assumere/impiegare altro personale.

Il principale ostacolo che frena le imprese nell’effettuare investimenti in ottica di efficientamento/transizione energetica è riconducibile ai costi elevati degli investimenti necessari (75,5% delle risposte), al secondo posto troviamo le complessità burocratiche e amministrative (40,0%) e in terza posizione la difficoltà di accesso al credito (19,0%). Al di sopra della soglia del 15% risultano anche la mancanza di misure di supporto adeguate o difficoltà di accesso alle stesse e la mancanza di competenze specifiche.

La transizione energetica non è solo una necessità per ridurre l’impatto ambientale, ma anche un’opportunità per le imprese manifatturiere di innovare, ridurre i costi operativi a lungo termine e migliorare la loro competitività sul mercato globale. Adattarsi a questa transizione richiede investimenti, ma offre anche benefici significativi in termini di minori costi connessi ai minori consumi energetici, sostenibilità e resilienza aziendale.

Solo lo 0,4 % delle aziende intervistate, infine, fa già parte di una CER, poco più di un’impresa su due non è interessata, mentre il 12,8 % è interessata a farne parte. Il 35,4 % non è ancora a conoscenza dell’esistenza delle CER ed è su questa fetta del tessuto imprenditoriale che va fatta un’efficace informazione.

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