La mafia dei pascoli: se ne parla al Nuovo Circolo Nosenzo di Asti

Sabato 22 giugno, alle ore 18 ad Asti, per la quinta edizione di PolpettiAmo, evento promosso dal Nuovo Circolo Nosenzo, la rivista di Libera e Gruppo Abele “Lavialibera” presenta il dossier “Truffe al pascolo”.

Un affare milionario e in larga parte sommerso, che causa danni enormi alle montagne e ai pascoli. Terreni abbandonati all’incuria, animali sfruttati e maltrattati, violenze e danneggiamenti a scapito delle realtà agropastorali più piccole. Decine di milioni di euro sottratti ai fondi che, almeno in teoria, dovrebbero sostenere agricoltori e pastori onesti.

Le truffe per accaparrarsi i contributi dell’Unione europea all’agricoltura nell’ambito della Pac (Politica agricola comune) sono in continuo aumento, come provano le molte inchieste avviate in più parti d’Italia. La redazione de lavialibera si è recata in Abruzzo per incontrare le istituzioni e gli addetti ai lavori, coinvolti in un sistema solo all’apparenza legale che sfrutta le debolezze della normativa comunitaria. Gli inviati hanno intervistato i pastori che hanno subito i danni della corsa all’accaparramento ai pascoli di montagna da parte di grandi imprese del nord e di gruppi criminali.

In pianura Padana il fenomeno assume un’altra veste: i pascoli “fantasma” servono a sversare i liquami degli allevamenti intensivi oltre i limiti consentiti. Stando agli ultimi dati dell’Ufficio europeo antifrode (Olaf), nel 2022 il valore delle truffe alla Pac da parte dei 27 membri dell’Unione è stato superiore a 200 milioni di euro. L’Italia, con 307 segnalazioni, si è posizionata al terzo posto per danno alle casse pubbliche, dopo Polonia e Romania, con oltre 26 milioni di euro sottratti con modalità irregolari e fraudolente. Cifra peraltro in crescita rispetto al 2021, che copre quasi il 60 per cento delle truffe totali dell’Italia a carico dei fondi europei.

Le frodi sui contributi per i pascoli non sono un fenomeno tutto italiano: i predoni di terreni e soldi agiscono anche in altre parti d’Europa, in particolare in Polonia, Ungheria, Spagna e Francia. E all’orizzonte ancora tanti soldi basti pensare la enorme portata finanziare della Pac, che per il 2023-2027 prevede uno stanziamento di 307 miliardi, il 40 per cento del bilancio di Bruxelles.

“Le mafie non si fanno scrupoli: per il profitto sono abituate a calpestare il diritto e la ragione – scrive nell’editoriale il presidente di Libera e Gruppo Abele Luigi Ciotti –. Quel che amareggia è che anche attori economici non mafiosi si muovano con la stessa spregiudicatezza. Da questo baratro di illegalità dobbiamo risalire in fretta! Serve una risalita dell’attenzione da parte non soltanto della magistratura e delle forze di polizia, ma delle amministrazioni e di tutti gli enti deputati alla protezione dell’ambiente: associazioni, parchi, consorzi turistici devono allearsi e vigilare contro ogni manovra speculativa. Serve una risalita etica, un desiderio da parte di ognuno di preservare quel patrimonio inestimabile che sono le terre incontaminate della montagna”.

Il dossier è stato realizzato in collaborazione con il mensile La Nuova Ecologia, fondato da Legambiente, e presentato all’ultimo Salone Internazionale del Libro di Torino.


Lavialibera è una rivista di giornalismo investigativo e approfondimento, fondata dall’associazione Libera e dal Gruppo Abele di Torino. Direttore editoriale è Luigi Ciotti. Le truffe alle politiche agricole dell’Unione europea, affari delle mafie e dei colletti bianchi, questioni ambientali e repressione del dissenso, migrazioni e razzismo, lavoro e nuove povertà sono alcune delle inchieste pubblicate di recente.