Gli UDS Rock si raccontano tra musica, tematiche forti e video girati tra Langhe, Roero e Monferrato

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Le vibrazioni della musica intercalate dai panorami del Monferrato, del Roero e delle Langhe. Dolci colline, digradate dai colori delle quattro stagioni, dai vigneti, dai prati verdi, arricchiti da colori primaverili dei fiori spontanei, o ancora da girasoli e da sterminate distese di lavanda dal viola intenso. Paesaggi infiniti, intercalati da micro borghi e dai loro centri storici, tra viuzze e piazzette antiche, che racchiudono tante storie. Così i paesi sono diventati, negli anni, lo sfondo ideale per i video firmati da UDS Rock.

Fin dagli esordi, la band pop-rock indipendente torinese, fondata nel 2015, ha portato avanti questa idea, accattivante e del tutto originale, che li ha contraddistinti nel panorama artistico con un repertorio che spazia da testi inediti e brani editi in italiano. Caratteristica che li rappresenta perfettamente per un progetto ambizioso che racchiude le esperienze maturate dai cinque componenti. La voce del gruppo è Luca “Last” Pintus, origini sarde, con all’attivo progetti indie-rock, tra scrittura, canto e composizione, oltre a una breve partecipazione, nel 2017, come tenore nel coro “Free Voices Gospel Choir”. Alle tastiere di Uds Rock, Fabio “Sberla” Manavella, pianista di musica classica (le sue origini a cui non rinuncia ispirarsi), con influenze dallo stile rock statunitense e amante delle sinfonie per organo di Johannn Sebastian Bach, intreccia volentieri il classico all’elettronica. Le chitarre sono rappresentate da Nicola “Slownik” Marchitelli, originario di un paesino in provincia di Caserta, fin da bambino si dedica allo studio autodidatta dello strumento, scoprendo la grande passione per la musica che lo ha portato a perfezionarsi nel tempo fino a incontrare, nel 2022, gli artisti di UDS Rock. Alessandro “Dandy” Bocchino dà anima al basso elettrico della band, strumento che ha iniziato a studiare nel 1990, con un bagaglio artistico davvero ampio, dalle numerose influenze, tenendo conto della sua stima per i grandi del rock inglese e per i cantautori italiani. Infine, alla batteria Alessandro “Xela” Bocola, che suona dall’età di 10 anni, con all’attivo esperienze musicali fin da giovanissimo nel panorama torinese del blues. Poi, con la band Nerovinile, da lui fondata, si muove su importanti palchi, dall’Alcatraz di Milano alle Olimpiadi di Torino 2006 e fino a eventi per la Juventus Fc.

Dall’anno di fondazione, il gruppo ha saputo fondere ritmi variegati, lasciando spazio all’originalità del sound che viene ben rappresentata dalle immagini dei videoclip, ambientati nei paesaggi Unesco di Langhe, Roero e Monferrato. Una decisione che ha permesso di dare voce a questi luoghi in chiave differente, attraverso le sinfonie musicali. Il nuovo singolo “Sa di plastica”, dedicato alle vittime di violenza e a tutte le persone che subiscono soprusi di genere, è stato recentemente presentato in piazzetta Cavour, a Cocconato, nel corso della Fiera di San Marco. Ambientato tra le colline del Monferrato, tra gli scorci di Casale e di Moncalvo (Comuni aderenti al progetto), con interprete-testimonial Drusilla Gucci, pronipote dello stilista Guccio Gucci, fondatore della nota casa di moda. La giovane, grazie alla forza della comunità, riesce a raccontare la sua storia e a ribellarsi per non soccombere a una situazione domestica divenuta opprimente. Tema molto attuale che la band ha voluto trasformare in brano, in grado di dare forza e voce a situazioni spesso mantenute troppo nascoste. Con alcune domande approfondiamo la conoscenza di UDS Rock.

Partiamo dall’ultimo singolo “Sa di plastica”. Quali messaggi ci sono nel testo?
«E’ una canzone che si focalizza su un amore tossico: uno dei due partner vive un disagio nella relazione, divenuta ormai artificiale, tanto da far percepire un retrogusto, appunto, di plastica. Il brano racchiude un ossimoro (nello specifico la figura retorica dell’amore criminale). Siamo partiti dalla base, studiando il tema, alla scoperta delle radici del problema di natura culturale. Per noi è fondamentale difendere la libertà e la vita delle donne; con il brano abbiamo espresso il concetto, perché non è più tempo di aspettare, ma di agire. Dietro la violenza esistono molti torti subiti, a partire dagli ambienti di lavoro. Le donne subiscono il peso di portarsi dietro un bagaglio segreto di molestie. Molestie che, spesso, nel migliore dei casi, possono trasformarsi in un’arma di difesa, tanto da renderle più forti. Al contrario, diventa vergogna e veleno per la vita. Il nostro messaggio chiave è, con la musica, incoraggiare le donne a cercare aiuto, ad essere resilienti. Tutti i soggetti coinvolti nel videoclip, incluse le comparse del centro antiviolenza Me.dea di Alessandria, sono importanti come peso simbolico e per sostenere la causa. In uno stato democratico, come l’Italia, non si tratta solo di punizione, ma di rieducazione al rispetto dell’universo femminile. Tutta la società è responsabile e non può fare finta di niente; la violenza di genere può trasformarsi in ulteriore violenza, in un delitto o un’ingiustizia».

Nuovi progetti?
«Dopo una lunga riflessione su come procedere per il futuro, abbiamo pensato, sulla base del bagaglio musicale maturato da UDS Rock, di realizzare un videoclip su un tema a cui teniamo particolarmente, ossia il disagio giovanile. Stiamo cercando uno sponsor, istituzionale o privato».

Perché la scelta mirata di ambientare i video tra i luoghi del Monferrato, delle Langhe e del Roero?
«Fin dalla fondazione di UDS Rock, abbiamo ricevuto il sostegno concreto dei comuni monferrini; sono stati i primi a credere in noi. Dal 2017, con il progetto del videoclip “La corriera stravagante” (inserito nel concorso “Io Agisco” della Regione Piemonte, con ampio consenso di critica), ambientato a Fontanile, non ci siamo più fermati. Quel brano è diventato un vero e proprio jingle del Monferrato, di Langhe e Roero, come strumento di promozione. Nel 2018, nel singolo “Può darsi mai” sono protagonisti Canelli, Cocconato, Fontanile, Moncalvo, Montemagno e Portacomaro, con splendidi scorci dei borghi. E ancora, il 2019, è l’anno di Novello (Cn), che ci offre la possibilità di ambientare “Libera” nel borgo. Nel 2022, per valorizzare il territorio al massimo, con i Comuni di Cocconato e Moncalvo, mettiamo a punto il nuovo progetto “In Monferrato We Rock”, con il coinvolgimento di Dodi Battaglia dei Pooh, star indiscussa del video girato tra i paesi. Nel 2023, con protagonista il sindaco di Cocconato, Umberto Fasoglio, abbiamo realizzato tra le cave di gesso, in un paesaggio lunare, le immagini del singolo “Libera?”. I progetti sono stati tutti importanti in un crescendo di idee che hanno continuato a creare una stretta sinergia con questi territori. Ottimi luoghi, con scorci anche inediti, che diventano il panorama ideale da cui far echeggiare la nostra musica».

I prossimi concerti in programma per l’estate?
«Vi diamo in anteprima un piccolo scoop: il prossimo 4 agosto apriremo il concerto di Filippo Graziani a Roatto, nell’ambito di Monferrato On Stage. Per l’occasione, saranno proiettati i nostri video più belli. Inoltre, sempre con il festival estivo, saremo il gruppo di apertura di un noto artista della musica italiana. Ma non possiamo ancora svelarvi il nome».

Marina Rissone

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