Due attivisti astigiani presenti all’Assemblea Generale di Amnesty International Italia

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa sull’Assemblea Generale di Amnesty International Italia, avvenuto los corso weekend a Ravenna, a cui 2 attivisti del gruppo di Asti hanno partecipato come delegati.


Si è svolta a Ravenna da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno la XXIX Assemblea generale di Amnesty International Italia, cui hanno partecipato oltre ai delegati eletti delle varie regioni molti soci/socie da tutta Italia per un totale di circa 300 persone. Tra gli otto delegati eletti in rappresentanza della Circoscrizione Piemonte Valle d’Aosta c’erano anche gli astigiani Simona Franzino (referente della struttura locale di Asti di A. I.) e Domenico Massano.

assemblea Amnesty International Italia astigiani

Dopo i saluti di apertura dei lavori del sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, che ha ricordato le conseguenze dei cambiamenti climatici e la drammatica alluvione che ha funestato quei territori lo scorso anno, si è aperto un videocollegamento con l’attivista per i diritti umani ed ex prigioniero di coscienza Patrick Zaki. È stato un momento di grande emozione e commozione, in cui Patrick ha voluto ringraziare tutte le attiviste e gli attivisti di Amnesty International. (“parte della mia famiglia”), per il supporto che ha ricevuto, riconoscendo il valore fondamentale delle azioni portate avanti per la sua liberazione. Patrick ha ricordato l’importanza fondamentale delle attività a sostegno del rispetto dei diritti umani, condividendo con la platea la sua ferma intenzione nel proseguire il suo impegno al fianco di A. I..

Nella giornata di venerdì sono state approvate le relazioni del Comitato direttivo e degli altri organismi di nomina assembleare, il bilancio consuntivo 2023, e sono state votate diverse mozioni riguardanti il lavoro sui diritti umani. Nel corso dell’Assemblea si sono poi tenuti seminari sul conflitto in Medio Oriente sulla tragedia che si sta consumando a Gaza, sulla giustizia climatica e diritto di protesta, e si è dato vita ad azioni che hanno coinvolto tutti gli attivisti presenti.

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La giornata di sabato 1 giugno si è aperta con un tavolo sul Conflitto Israele-palestinese, con la testimonianza di Yousef Hamdouna, coordinatore progetti della ong italiana Educaid, e dalla video intervista a Bassam Aramin e Rami Elhanan, due padri uno palestinese e uno israeliano, che hanno perso le loro figlie a causa della violenza decennale che attraversa i territori palestinesi occupati e Israele. Bassam e Rami hanno scelto di resistere alla violenza attraverso il dialogo e da anni girano il mondo con l’associazione “Parent’s Circle Family Forum” per portare il loro messaggio di pace. Subito dopo è stata fatta una foto azione per una richiesta immediata di “Cessate il fuoco” a Gaza.
Successivamente Riccardo Noury, portavoce di A. I., e Riccardo Cucchi, presidente del premio Sport e diritti umani, hanno conferito il riconoscimento a Claudio Ranieri e Sara Gama, capitana della Juventus, il premio “Sport e Diritti Umani” per il loro impegno nel contrasto alla discriminazione nello sport.

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I lavori sono poi proseguiti con l’incontro e la testimonianza delle attiviste di “KlimaSeniorinnen” (Anziane per il clima) Svizzera, Norma Bargetzi-Horisberger e Bruna Molinari, che hanno presentato le loro azioni sul tema dei cambiamenti climatici e la loro recente vittoria alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) nella causa contro il loro paese, la Svizzera, accusata di “carenze nella protezione climatica”. La vivacità e la seria determinazione con cui ci hanno raccontato il loro percorso di consapevolezza e lotta, ha coinvolto tutti i presenti in sala, riportando sui presenti la consapevolezza che i cambiamenti non avvengono necessariamente grazie ad azioni straordinarie, ma per lo più attraverso l’agire determinato e condiviso delle persone.

La giornata si è conclusa con un coinvolgente flash mob in piazza del Popolo a Ravenna, in cui più di 300 attiviste-i, hanno portato nella piazza principale della città la campagna “Proteggo la protesta”, per denunciare la repressione del diritto di protesta pacifica in Italia e nel resto del mondo.
Su questo tema, ed in particolare, sulla crescente criminalizzazione delle persone che lottano per la giustizia climatica ed ambientale, si è discusso nella giornata conclusiva, domenica 2 giugno, che ha visto gli interventi di: Martina Comparelli attivista Fridays for futere, Alessandro Gianni Direttore campagne Greenpeace Italia, Ludovico Basili di Osservatorio Repressione, Norma Bargetzi-Horisberger e Bruna Molinari di “KlimaSeniorinnen”e una video testimonianza di Annalisa Gratteri attivista di Extinction Rebellion. Negli ultimi anni, è emersa una crescente preoccupazione, per la costante criminalizzazione dei manifestanti pacifici e per le forme di repressione del dissenso messe in atto su diversi livelli. Per queste ragioni al fianco della campagna globale “Proteggo la protesta”, è stata presentata la nuova campagna nazionale “Manifesta oggi per i diritti di domani”, realizzata in collaborazione con attivisti e attiviste di diverse realtà del territorio (Baobab Experience, Extinction Rebellion, Fridays For Future, Greenpeace, …). La campagna intende ricordare l’importanza dei diritti acquisiti nel nostro passato grazie alle manifestazioni e alle altre forme di protesta organizzate in Italia e vuole rimettere al centro il valore della protesta che è motore di cambiamento, restituendo la giusta dignità a chi promuove, organizza e partecipa alle proteste pacifiche, anche attraverso azioni di disobbedienza civile.

assemblea Amnesty International Italia astigiani

Queste tre intense giornate, si sono concluse nella consapevolezza condivisa che il nostro impegno come attiviste ed attivisti ci vede raccogliere costantemente nuove sfide, in un contesto globale e nazionale in cui i diritti umani sono costantemente sotto attacco e vanno tutelati. Sulle questioni climatiche, in particolare come ricordava Peter Kalmus, scienziato della Nasa, “In futuro non rimpiangeremo di aver fatto troppo attivismo per il clima, ma di averne fatto troppo poco”.
L’attivismo e l’impegno sono e restano fondamentali attori del cambiamento a tutela dei diritti individuali e della collettività.

Simona Franzino e Domenico Massano

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