A Santo Stefano Belbo l’inaugurazione della mostra fotografica “Natura Innaturata” di Arcangelo Fazio

Ricominciano le serate culturali da “Zac”: mercoledì 3 luglio alle ore 21 si terrà presso l’American Bar Zac’s il vernissage della mostra del fotografo Arcangelo Fazio, specialista di fotografia commerciale, curata da Donato Owen Zaccagnino.
La mostra durerà fino al 10 agosto seguendo l’orario di apertura del bar.

“NATURA INNATURATA” di Giuliana De Fazio
I lavori sono opere fotografiche del maestro Arcangelo Fazio: L’autore, specialista in fotografia pubblicitaria ha sempre affrontato il lavoro con competenza e passione, creando immagini in cui disposizione, effetti scenografici e luci fossero il risultato di scelte compositive ben precise: tutto costruito in studio e niente lasciato al caso.

Nessuna differenza, quindi, tra il metodo compositivo artistico-pittorico e il metodo della fotografia pubblicitaria: entrambi pongono dei vincoli, l’uno interno alla tecnica, l’altro di committenza, ma nell’arte, lo sappiamo, i vincoli si superano, si aggirano, le regole in qualche modo si trasgrediscono. Nelle opere in mostra si perde la finalità commerciale e, finalmente, si fa strada la volontà di sperimentare forme, soggetti e contenuti diversi. Si afferma la necessità di provare la libertà, ciò che nell’800 hanno definito come “l’art pour l’art”. Ma nel momento in cui ci mancano i vincoli esterni, riaffiorano quelli interni, perché ogni gioco ha bisogno di regole.

La plastica, il nero, la luce, le ombre, questi gli ingredienti, il risultato: una realtà ovattata e sospesa. Una serie di oggetti tutti neri come riflettono la luce? E così come in un Caravaggio contemporaneo, la prima opera: una natura morta rivestita tutta di plastica nera ad eccezione di una piccola foglia, su un fondale nero. La foto è il risultato di un sapiente dosaggio di luci, è un delicato riflesso poetico o, ancora, una riflessione disincantata sull’uso indiscriminato della plastica finita nel DNA umano. E’ proprio questa foto che ha determinato il titolo della mostra, Natura Innaturata: è proprio un rimando alla “natura naturata”, la sostanza espressa negli attributi e nei modi di Spinoza per il quale il mondo generato da Dio rimane intrinseco a colui che lo ha generato. Ma l’uomo, avendo sostituito Dio anche nella creazione, di fatto ha reso la natura senza natura.

Innaturata, appunto. Via via il gioco si fa più complesso: la natura morta è sostiuita dalla figura femminile, tutta fasciata di plastica nera, sempre su fondo nero. Le luci accarezzano e orientano lo sguardo nella percezione del volume fatto di linee spezzate e tese, filamenti luminosi. Una corrente elettrica attraversa la scena, lasciando scie di luce.

Poi è la donna a diventare protagonista assoluta, essa ci appare doppiamente ingabbiata: nello stereotipo di sex-symbol e donna in carriera e nelle reti (sempre di plastica) che le si creano intorno. Ha spesso il viso coperto da maschera, o avvolto alla maniera degli amanti di Magritte, e quando il volto si manifesta è ormai privo di espressione.

Queste fotografie di donne bellissime, spesso senza volto, evocano un’atmosfera di violenza: donne ambigue capaci di atti violenti allo stesso tempo succubi di azioni violente. Non c’è gesto o forma autentica: tutto è finzione, costruzione, inganno. Dal punto di vista tecnico, si può certo parlare di virtuosismo come nell’immagine della Novella Eva – figura ambrata, dal contorno perfetto – che porge da una improbabile posizione sospesa, orizzontale, il pomo ad un novello Adamo – figura atletica, levigata –

creatura di bronzo che si vede di spalle. Il tutto in una composizione perfetta: linee, volumi, diagonali, punti di sospensione, anche le fasciatura di plastica, che impressionano la carta come fili di luce, sono equilibrati e corrispondenti. Un classicismo di forme in un contesto di eccessi troppo contemporanei”.

mostra fotografica di Arcangelo Fazio

Giuliana De Fazio

Arcangelo Fazio
Fotografo commerciale di Lamezia Terme, collabora con agenzie pubblicitarie e aziende su tutto il territorio nazionale.
Specializzato in fotografia still life, food, arredamento, utilizza il banco ottico.

American Bar Zac’s
L’American Bar Zac’s locale storico fondato nel 1985, il primo cocktail bar delle Langhe.
L’American Bar Zac’s si trova nel verde della collina di San Grato tra i vigneti più pregiati delle Langhe; A conduzione familiare, unico nel suo genere, il primo cocktail bar specializzato delle Langhe, aperto dal 1985, ai piedi della collina di Moncucco, trasferitosi, dopo l’alluvione del 1994, nell’attuale nota posizione in loc. San Grato.
Il barman Antonio Zaccagnino, alias Zac, vanta una carriera di tutto rispetto: dopo il diploma conseguito presso l’Istituto alberghiero Grand Hotel Bristol di Rapallo ha maturato una sensazionale esperienza professionale su navi da crociera e in hotel 5 stelle lusso, in tutto il mondo, tra i quali il celebre Stafford Hotel di Londra fino a raggiungere la qualifica di maître d’hotel e barman. Si distingue per l’estro e la creatività di cocktails di successo, tra i quali “l’Oro delle Langhe”, il primo a base Moscato.