Elezioni Regionali 2024, Luca Quaglia (Noi Moderati): “perché puntiamo sui giovani”

Le nuove generazioni vogliono dai politici più moderazione, è quasi una rivelazione quella del candidato in Regione di Noi Moderati per Cirio presidente. Fra i volontari delle associazioni e i rally del Team D'Ambra, ne sto incontrando tantissimi, dobbiamo dargli fiducia, sono il nostro futuro. Sono pragmatici, non credono alle favole politiche, vogliono sapere dove si va a parare, quali sono gli obbiettivi, quali i costi e quali i risultati reali raggiungibili. Vogliono vedere attuate le loro aspirazioni, non le vogliono solamente sentirle enunciare.

Cosa vogliono i giovani per riavvicinarsi alla politica? “Vogliono moderazione”. E’ quasi una rivelazione quella che ci descrive Luca Quaglia, responsabile provinciale del partito “Noi Moderati”. Lo abbiamo incontrato in vista delle prossime elezioni regionali dell’8 e 9 giugno, che lo vedono candidato nella lista “Noi Moderati” per Cirio presidente.

Luca Quaglia, bancario 42enne, ha iniziato a fare politica molto giovane, è stato consigliere e assessore comunale a San Damiano d’Asti e consigliere della Provincia di Asti con la delega al bilancio e al personale. Attualmente, oltre a ricoprire l’incarico di responsabile di Noi Moderati Asti, è nel consiglio di amministrazione di Fondazione Slala, il sistema logistico del nord ovest Italia.

Allora Quaglia, come inquadriamo i giovani nell’attuale sistema politico? Pare ci sia una certa disaffezione.

“Solo apparentemente – ci spiega Luca Quaglia –. Anche una parte dei giovani, così come una parte di tutti gli altri cittadini ed elettori, vivono una sorta di disaffezione per la politica. Ma c’è anche chi va a votare convintamente e chi si avvicina ai partiti per fare politica attivamente. Credo che noi politici dovremmo fare molta attenzione nell’intercettare il punto di incontro di dove nasce l’apatia per la politica e dove invece si può accendere la passione. Intanto i giovani non devono essere trattati come dei bambini, sono disincantati e non sono certamente inclini nel credere alle favole politiche, cioè al populismo e alle promesse facili per cercare il consenso fine a se stesso. I giovani sono pragmatici e vogliono sapere dove si va a parare, quali sono gli obbiettivi, quali i costi e quali i risultati reali raggiungibili”.

Praticamente ci sta dicendo che i giovani vogliono una certa moderazione da parte dei politici.

“Vi dico di più – rivela Quaglia -, cosa può invocare un giovane, quando vede certi politici che potrebbero essere i loro nonni sbraitare come ossessi su cose inconcludenti, se non più moderazione? Attenzione, però, questo non vuol dire che i giovani debbano rinunciare alla loro propensione naturale nell’intraprendere nuove strade e iniziative. I giovani, come per altro anche molti elettori più anziani e responsabili, vogliono vedere attuate le loro aspirazioni, non le vogliono solamente sentirle enunciare. “Noi Moderati” nasce proprio per fornire agli elettori un punto di incontro e di equilibrio, senza essere soffocati da troppe promesse evanescenti e fughe in avanti per ottenere solo consenso”.

Possiamo fare un esempio?

“L’esempio ormai passato alla storia – sottolinea il candidato astigiano di Noi Moderati – è l’annuncio fatto dai governanti qualche anno fa: abbiamo abolito la povertà. Purtroppo sappiamo tutti quale è stato il risultato. In questa campagna elettorale sto incontrando tantissimi giovani e credetemi che loro hanno una gran voglia di vivere la politica, c’è solo bisogno di evitare certi carrozzoni e offrire loro degli spazi e delle tribune adeguate alla loro intelligenza”.

Ma lei come riesce ad avvicinare i giovani?

“Ne conosco tantissimi. Sono stato – spiega Quaglia – fra i fondatori della Festa di San Giulio e del Festival La Barbera incontra di San Damiano, dove fin da subito è stata data fiducia alle giovani leve, coinvolgendole nell’organizzazione di attività basate sul volontariato. Dove non ci sono secondi fini se non quello di costruire qualcosa in cui si crede per il bene del territorio, è facile coinvolgere i giovani. Un’altra occasione di incontro sono i successi rallistici del “Team D’Ambra”, di proprietà di mia moglie e che io seguo con lei e la sua famiglia in giro per l’Italia. Passando tanto tempo con i giovani, so bene cosa vogliono e mi rendo conto come a tutta la società convenga puntare su di loro. I giovani sono il nostro futuro e mi piacerebbe poterli rappresentare”.

Nella fotografia: Luca Quaglia con Elwis Chentre vincitore del Rally “Il Grappolo”