“Quando le cose curano”: incontro a Moncucco Torinese tra antropologia e arte

Più informazioni su

Per il ciclo di conferenze a Moncucco Torinese, “Dissonanze”, organizzato da DN-Art e Pro Loco teste ‘d Giss, il castello di Moncucco Torinese ospiterà un nuovo appuntamento venerdì 5 aprile alle 18.30 (ingresso libero).

Titolo dell’evento è “Quando le cose curano” e interverranno: Linda Armano, antropologa (in collegamento online) e Beatrice Catanzaro, artista.

L’incremento delle ricerche antropologiche sugli aspetti nascosti della guerra ha esteso l’attenzione etnografica oltre la guerra stessa e ha cominciato ad includere anche quelle forme di guerra che non sono spesso riconosciute politicamente come tali e che si manifestano negli aspetti materiali e nelle relazioni affettive.

Sebbene soprattutto gli storici abbiano esaminato i campi di battaglia e i paesaggi alterati dalle attività e dalle tecnologie militari (Woodward 2014), gli antropologi tendono ad applicare un approccio che considera gli intrecci essenziali di guerre ed ecologie comprendendo, nelle loro analisi, scale che si estendono sopra e sotto i siti di conflitto (Smith 2017). Questi studi hanno quindi cominciato a produrre riflessioni diverse che spaziano dal rapporto tra violenza e risorse ambientali (Peluso e Watts 2001), In particolare, le esperienze di miniera e di guerra sono percepite come manifestazioni eccezionali, extra quotidiane, precarie, spaesanti e relativamente limitate nello spazio e nel tempo (Armano 2018).

Nel tentativo di dare un contributo a queste riflessioni, si intende utilizzare un approccio interdisciplinare, mettendo in dialogo un lavoro artistico e una analisi antropologica sul conflitto e sui relativi stati di prigionia, ma anche sugli effetti che questi stati di detenzione possono avere nello sviluppo di nuove pratiche di creazione e conservazione di beni culturali. Nello specifico, si prenderanno le mosse da Dn-Art associazione culturale e un’attività svolta dall’artista italo-svedese Beatrice Catanzaro in occasione di una residenza artistica in Palestina nel 2009.

In particolare, il lavoro da lei svolto riguarda una catalogazione di libri conservati presso la Biblioteca Municipale di Nablus in cui i detenuti palestinesi disegnavano immagini e scrivevano appunti sui libri.


Linda Armano, ricercatrice in antropologia, ha frequentato il dottorato in cotutela tra l’Università di Lione e l’Università di Venezia occupandosi di Anthropology of Mining, di etnografia della tecnologia e in generale di etnografia degli oggetti. Attualmente collabora in progetti di ricerca interdisciplinari applicando le metodologie antropologiche a vari ambiti. Tra gli ultimi progetti realizzati c’è il “marketing antropologico”, applicato soprattutto allo studio antropologico delle esperienze d’acquisto, che rientra in un più vasto progetto di lavoro aziendale in cui collaborano e dialogano antropologia, economia, neuroscienze, marketing strategico e digital marketing. Si pone l’obiettivo di diffondere l’antropologia anche al di fuori del mondo accademico applicando la metodologia scientifica alla risoluzione di problemi reali. Ha pubblicato recentemente la monografia Esplorare valore e comprendere i limiti, Quaderni di “Dialoghi Mediterranei” n. 3, Cisu editore (2022).

Beatrice Catanzaro è artista, ricercatrice e lecturer. Insegna presso la NABA Art Academy (Milano) e l’Accademia Unidee di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto (Biella). Ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Oxford Brookes University con la Social Sculpture Research Unit. Catanzaro ha co-fondato il 12/12 centro per donne e impresa sociale Bait al Karama nella città vecchia di Nablus, Cisgiordania (Palestina). Il suo lavoro è stato esposto in musei e sedi internazionali come il Museo

 

 

Più informazioni su