Sabato ad Asti la “Merenda Musicale” dedicata a Mozart

Sabato 23 marzo, alle ore 16,30, ad Asti, presso il Seminario, si terrà una… Merenda Musicale dedicata a Mozart! Parole e musica, un evento che ha lo scopo di avvicinare i più piccoli, in maniera leggera e accattivante, alla scoperta dei grandi geni della musica classica.
Organizzatrice, relatrice e pianista Ernesta Aufiero. L’ingresso è a offerta libera. Data la capienza della sala, è gradita la prenotazione: ernesta.aufiero@gmail.com, 3490940705

Ernesta Aufiero inoltre allieterà il pubblico con l’esecuzione dei brani più celebri di Mozart e cercherà di coinvolgere i bambini, chiedendo loro di commentare i brani ascoltati, e un loro parere sul personaggio Mozart:
Eine Kleine Nachtmusik k 525
Rondo Alla Turca
Sonata k 545
Ah vous dirai je maman k 265
Sinfonia n.25
Là ci darem la mano, aria dal Don Giovanni
Sinfonia n. 40 k 550, primo movimento
Divertimento k 136
Sonata k 310 primo movimento
Duetto Papageno e Papagena, dal Flauto Magico

Allacciate le cinture, si parte! Facciamo un viaggio nel passato di oltre tre secoli, alla scoperta di uno dei più grandi compositori di tutti i tempi, Wolfgang Amadeus Mozart!
Siamo in un’incantevole città dell’Austria, Salisburgo.
Nasce tanto tempo fa, nel 1756. Il padre Leopold, insegnante e violinista,compositore al servizio dell’Arcivescovo di Salisburgo, si è subito accorto del talento del figlio e di Marianna, nota col vezzeggiativo di Nannerl, sorella maggiore di Mozart, e ha saputo coltivarlo con tanti sacrifici economici. Wolfgang era un bambino prodigio, il suo gioco preferito da piccolo era comporre musica per clavicembalo, il nonno del pianoforte. A 4 anni Wolfgang già volteggiava sui tasti, a 5 compose il primo minuetto, a 6 imparò a suonare il violino, a 12 scrisse la sua prima opera. Il padre portò i figli in tournée nelle maggiori città d’Europa, il piccolo Mozart suonò per i Re di Francia, d’Inghilterra, e di fronte agli uomini più importanti del tempo. Non prendeva mica l’aereo, ai tempi si viaggiava in carrozza trainati da cavalli.

Il suo primo concerto fu a Monaco, alla corte del principe Massimiliano III, a 5 anni accompagnato dalla sorella. Un successo strepitoso, così l’Imperatrice d’Austria, Maria Teresa, li mando’ a chiamare. Lo fece suonare con gli occhi bendati. Rimase senza parole, proprio come Mozart di fronte alla figlia Maria Antonietta, se ne innamorò subito, le si avvicinò e la baciò sulla gancia. Ma era troppo piccolo per il matrimonio….! In Italia Mozart studiò coi migliori maestri, imparò a improvvisare, a suonare con la tastiera coperta da un panno e a riconoscere a occhi chiusi qualunque nota! Mozart aveva due grandi doni, l’orecchio assoluto e una memoria prodigiosa. L’ orecchio assoluto è la capacità di riconoscere all’istante l’altezza delle note, ne era dotato fin dalla più tenera età, al punto che se sentiva uno strumento fuori tono ne soffriva fisicamente. Ma aveva un orecchio straordinario anche in senso letterale, a causa dell’insufficienza renale di cui fin da bambini soffriva, il padiglione del suo orecchio sinistro era molto più grande di quello destro. Il cosiddetto orecchio di Mozart appunto! A 14 anni, in viaggio a Roma col padre, ebbe il privilegio di assistere al Miserere di Gregorio Allegri, che veniva eseguito nella Cappella Sistina a luci spente una volta all’anno. Era rigorosamente blindato, chiunque avesse voluto copiarlo e portarlo fuori dalle mura del Vaticano rischiava la scomunica papale. Mozart, dopo quel primo e unico ascolto, tornato in albergo, lo trascrisse a memoria interamente. Nulla da temere, il padre era stato informato del prodigio e da quel momento il papa tolse definitivamente la scomunica. Anzi…lo nominò anche Cavaliere dello Sperone d’oro!

Dopo i viaggi in Europa con la famiglia, inizia a comporre su commissione, trascorre gli anni ’70 nella città natale. Lavora come organista di corte, al servizio del principe arcivescovo Colloredo. Ma l’incarico fin dall’inizio gli sta stretto, lo porta a numerose mancanze sul lavoro, anche a causa di una paga poco soddisfacente. Nel 1781, il disastroso epilogo, Mozart si dimette, il camerlengo del principe, il Conte Arco, tenta in tutti i modi di respingerle, ma il genio non cede, volano parole forti, il conte lo insulta e lo liquida con un bel calcio nel didietro. Una pedata che vale la libertà!
Wolfgang si trasferisce a Vienna.
Qui lavora senza sosta, insegna, suona in moltissimi concerti, compone un’opera dopo l’altra. Ma poco incline al risparmio, fa fatica a mantenere mogli e figli. La scomparsa dei genitori e le difficoltà economiche non fanno che aumentare le preoccupazioni del giovane compositore che muore nel 1791 dopo una breve malattia, non avrà degna sepoltura, ma verrà depositato in una fossa comune.

Che carattere aveva Mozart? Spiritoso, vitale, amava inventare buffe poesie e scherzare su argomenti…poco nobili, vestiva con costosi abiti colorati, alla moda, indossava parrucche, organizzava spesso raffinate feste danzanti nei suoi appartamenti, possedeva una grande quantità di tavoli da biliardo e pare fosse molto abile in questo gioco. Era un po’ spendaccione, anche quando guadagnava molto, non riusciva mai a risparmiare un soldo, perché amava un po’troppo la bella vita.
Com’è la sua musica? Solitamente è gioiosa e allegra, la spontaneità e originalità del suo stile sono la ragione del suo successo. Ma sa anche essere molto profonda e drammatica. Mozart preferisce comporre nelle tonalità maggiori. Ma ha composto anche in quelle minori. Ad esempio la Sonata composta quando sua madre era salita in cielo, quella in la minore k 310. Attraverso le tonalità si vuole comunicare uno stato d’animo. Un pittore quando dipinge su una tela utilizza differenti colori per manifestare le proprie emozioni. La Sonata k 545 in do maggiore invece è allegra e spensierata. Mozart ha composto Sonate, Concerti per pianoforte e orchestra, Sinfonie, Opere, Serenate, Messe tra cui la Messa da Requiem, rimasta incompleta per via della sua morte. In soli 35 anni ha scritto più di 600 composizioni. Le sue partiture ,messe una sopra l’altra, superano addirittura i due metri di altezza, una produzione sconfinata.

La sua morte è ancora oggi un giallo irrisolto, si è parlato di tutto e il contrario di tutto, avvelenamento, aggressione violenta, vendetta privata, omicidio massonico, malattia, su cui ci sono sessanta ipotesi, tra cui un’insufficienza renale. Un mistero, perché dopo la sua morte non è mai stata fatta un’autopsia, inquietante anche la rapidità del funerale e il seppellimento in una fossa comune. Era un dicembre freddo e piovoso, la moglie Constanze cerca qualche indizio nel cimitero per capire dove fosse sepolto. Fra le tombe vede sulla nuda terra un piccolo corpo congelato dal freddo, era il cane tanto amato da Mozart. Oggi a Vienna c’è un grande Mausoleo, dove riposa il suo corpo e quello del fedele compagno. Grazie all’amore del suo cane, rimasto col padrone anche dopo la morte, Mozart è stato ritrovato e rimosso dalla fossa comune.
“Non si deve insegnare la musica ai bambini per farli diventare grandi musicisti, ma perché imparino ad ascoltare e, di conseguenza, ad essere ascoltati” Claudio Abbado. “Donde hay musica no hay cosa mala, dove c’è musica, non può esserci niente di brutto” (dal libro Mozart, il genio sempre giovane, di Ramin Bahrami)