“Il sogno Bosco degli Astigiani sta diventando realtà”: presentato ad Asti il concorso di idee per il progetto

Ad Asti, il primo giorno di primavera, presso l’area verde adiacente l’Istituto Penna si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Concorso di Idee finalizzato all’elaborazione di una proposta progettuale per il Bosco degli Astigiani. Tale iniziativa vede coinvolti il Comune di Asti, la Banca di Asti, l’Associazione Astigiani, l’Istituto Penna e diverse Associazioni Culturali presenti sul territorio.
Alla conferenza sono intervenuti il Sindaco di Asti, Maurizio Rasero insieme all’assessore Loretta Bologna e al dirigente comunale Angelo Demarchis, il presidente della Banca di Asti, Giorgio Galvagno, il presidente e il direttore dell’Associazione Astigiani, Piercarlo Grimaldi e Sergio Miravalle, e il dirigente scolastico dell’Istituto Penna Giorgio Marino.

Un nuovo grande parco pubblico, un polmone verde a disposizione dei cittadini, il recupero di una vasto terreno di oltre 5 ettari sulle colline di località Viatosto, storica cerniera tra lo sviluppo urbano della città di Asti e la sua campagna dove è tornata ad essere coltivata la vite. Tutto questo è il Bosco degli Astigiani che nasce mettendo insieme le istanze dei cittadini riunite in associazione e la disponibilità della Banca di Asti, proprietaria del terreno, e l’impegno del Comune di Asti per far nascere questo nuovo suggestivo “bosco urbano” dedicato alla memoria delle vittime astigiane del Covid 19.

L’idea lanciata alla fine del 2019 dall’associazione Astigiani è stata possibile anche grazie alla lungimiranza dell’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Giorgio Galvagno, sempre molto attendo all’ambiente e al verde cittadino, che nel 2010 decise di non rendere edificale l’area. L’iniziativa ha visto l’adesione della Banca d’Asti che ha messo a disposizione, tramite convenzione con il Comune di Asti, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, un terreno collinare in località Viatosto, alle porte di Asti, di oltre 52 mila metri per trasformarlo, grazie ad un concorso di idee, in parco pubblico chiamato Bosco degli Astigiani, un polmone verde a disposizione dei cittadini, sulle colline di località Viatosto, storica cerniera tra lo sviluppo urbano della città di Asti e la sua campagna dove è tornata ad essere coltivata la vite.

Piercarlo Grimaldi, presidente dell’Associazione Astigiani ha confermato che l’associazione si impegnerà con un contributo di diecimila euro l’anno per tre anni, per un totale di 30 mila euro, frutto dell’azionariato popolare e del Bagna Cauda Day. “Immaginiamo anche la nascita di un gruppo di volontari simbolici guardiani del futuro parco che se ne prendano cura”. Il direttore di Astigiani Sergio Miravalle invita anche altre associazioni a condividere e sostenere il progetto che è un virtuoso e sempio di collaborazione tra pubblico e privato. “Il nostro sogno sta diventando realtà. Lo facciamo per gli astigiani di oggi e soprattutto per quelli del futuro”.

Nei prossimi giorni verrà pubblicato il bando per il concorso di idee promosso dal Comune di Asti che sarà articolato in due sezioni:
– una riservata ad agronomi, paesaggisti, ingegneri ed architetti iscritti ai rispettivi albi professionali, lavoratori subordinati abilitati all’esercizio della professione e iscritti all’ordine professionale secondo l’ordinamento nazionale di appartenenza, con esclusione dei dipendenti del Comune di Asti e ai dipartimenti universitari purché dotati al loro interno di professionisti, o in mancanza in collaborazione con professionisti esterni (Sezione I).
– una riservata alle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado (Sezione II).

In conferenza il sindaco Rasero e l’assessore Bologna hanno spiegato quali saranno gli indirizzi per la predisposizione degli elaborati inerenti il concorso di idee:
– La proposta dovrà prevedere soluzioni paesaggistiche, vegetazionali, architettoniche e di arredo urbano che, pur nella loro specificità e originalità, facciano percepire ai fruitori gli spazi interessati come visivamente omogenei, in coerenza con le peculiarità paesaggistiche del sito, senza utilizzo di tecnologie invasive che determinino una trasformazione irreversibile del suolo.
– Nella progettazione delle attrezzature di servizio al parco dovranno essere applicati quanto più possibile i principi della bioarchitettura, del risparmio energetico, del risparmio idrico e della prevenzione di ogni forma di inquinamento (ad es. acustico, dell’aria, delle acque e luminoso).
– La proposta progettuale dovrà prevedere un’area didattica dedicata alla coltivazione del tartufo, un’area dedicata alla coltivazione del vitigno moscato bianco ed un’area da adibire a vivaio di specie vegetali autoctone;
– Nella redazione del progetto si dovrà tenere conto delle esigenze di seguito elencate:
 Preservare il più possibile l’andamento orografico del sito evitando consistenti sbancamenti o riporti del terreno;
 Preservare là dove è possibile le essenze e le alberature esistenti, valorizzando l’area con nuove piantumazioni di specie autoctone caratteristiche del territorio;
 Ipotizzare sistemi che mascherino visivamente e acusticamente l’adiacente arteria autostradale;
 Creare spazi che favoriscano il passeggio, l’incontro, la sosta/relax e le relazioni dei frequentatori;
 Creare percorsi pedonali e ciclabili, percorsi sensoriali e percorsi attrezzati per l’esercizio fisico all’aperto con assenza di barriere architettoniche;
 Prevedere un impianto di illuminazione pubblica alimentato attraverso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili con dispositivi per il controllo dei consumi;
 Prevedere la realizzazione di limitate strutture a servizio dei frequentatori del parco quali: un locale/chiosco destinato a bar e/o ristoro con relativa area attrezzata di pertinenza, servizi igienici, panchine, cestini portarifiuti, portabiciclette, fontanelle e cartellonistica didattica, di disegno coordinato ed integrato con l’ambiente circostante, facilmente rimovibili e tali da non determinare una trasformazione irreversibile del suolo;
 Prevedere la realizzazione di un locale per il ricovero di attrezzi agricoli (ciabòt) e di un pozzo per l’irrigazione dell’area;
 Prevedere spazi adatti al posizionamento di piccoli monumenti o opere d’arte in esposizione all’aperto;
 Creare un nuovo accesso al Parco, dalla strada Valmorone, identificativo e dichiarativo della destinazione dell’area, con la previsione di limitati spazi a parcheggio permeabili
unicamente per disabili, tenuto conto della vicinanza di quelli di via Rosa e dell’attiguo ospedale cittadino.
 Contenere quanto più possibile i costi di gestione e manutenzione dell’area.

Considerato inoltre il recente gemellaggio tra le Città di Asti e di Nanyiang (Repubblica Popolare Cinese) è intenzione dell’Amministrazione comunale rafforzare il legame esistente tra le due
comunità con l’inserimento all’interno del nuovo parco di alcuni richiami formali all’architettura e all’arte della cultura cinese.

Atteso che ai primi tre classificati per ogni sezione verrà attribuito un congruo premio che potrà
essere definito come segue:
– Sezione I: 1° premio: Euro 8.000,00 – 2° premio: Euro 4.000,00 – 3° premio: Euro 2.000,00;
– Sezione II: 1° premio: Euro 1.000,00 – 2° premio: Euro 500,00 – 3° premio: Euro 250,00 per ciascuna categoria di scuole (primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo
grado);