OSAPP: “Ennesima aggressione al carcere di Asti. Adesso basta, intervenga il Prefetto”

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) sull’ennesima aggressione al carcere di Asti.


Questa mattina, verso le 8:45, un detenuto affiliato alla criminalità organizzata ha aggredito senza motivo un Agente di Polizia Penitenziaria in servizio. La sua aggressività è stata sedata dall’intervento di altri detenuti presenti, che hanno bloccato l’aggressore.
Quest’ultimo aveva già manifestato comportamenti problematici dalla sera precedente, quando si era rifiutato di rientrare in cella, trascorrendo la notte nel corridoio della sezione detentiva.
L’Agente è stato accompagnato al Pronto soccorso dell’Ospedale di Asti per le necessarie cure da dove è stato dimesso con una prognosi di giorni sette (7).

Il Segretario Generale OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Leo Beneduci, dichiara: “si tratta solo dell’ultimo, in ordine di tempo, episodio di violenza ai danni di personale di Polizia penitenziaria, che ormai subisce persino l’ira irriguardosa e non giustificata dei detenuti. L’episodio, non isolato, si connota di ancor più gravità per il clima di violenza cui si assiste e, che compromette la sicurezza e la tutela del principio stesso di giustizia. Non possiamo che richiamare il rispetto di ciascuna figura operante all’interno del carcere e pretendere, arrivati a questo punto, che l’Amministrazione Penitenziaria periferica e centrale prenda formale consapevolezza di episodi che ormai rischiano di caratterizzare gli ambienti delle carceri italiane e, si adoperi con assoluta urgenza per la tutela di tutto il personale penitenziario. Lo stesso personale che si è sempre contraddistinto per la professionalità ed il senso assoluto del dovere e, che subisce episodi di violenza non più tollerabili e che rischiano di esasperare le condizioni di vivibilità e di lavoro. La sensazione è che l’Amministrazione Centrale non sia in grado di fornire supporto, sostegno e tutela dinanzi al compiersi e, ormai reiterarsi, di atti di violenza.”

Aggiunge ancora il leader dell’OSAPP: “La situazione della Casa di Reclusione di Asti, nonostante fosse stata segnalata più volte, è stata completamente non considerata dagli organi dell’amministrazione penitenziaria centrale e periferica. Avevamo anche sollevato il problema della grave carenza di personale, stimata in circa 70 unità di Polizia Penitenziaria, in un istituto che attualmente ospita circa 300 detenuti appartenenti al circuito “Alta Sicurezza” ma nulla è stato fatto considerato che avevamo anche richiesto finanche l’invio di almeno 50 unità di Polizia Penitenziaria in missione forfettaria, così come avvenuto per il carcere di Biella.

Il personale penitenziario di Asti è stanco ed è sottoposto ad uno stress psico-fisico che non ha precedenti. L’istituto sta diventando un problema serio per quanto riguarda la sicurezza interna; chiediamo quindi l’intervento del Prefetto, considerando il silenzio assordante riguardo ai gravi problemi della carcere astigiano.

Ancora una volta, rivolgiamo la nostra richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, affinché dichiari lo stato di emergenza nazionale nelle carceri.”

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