La vita di Pinuccia Venturello, tra arte, moda e agricoltura

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Carattere determinato, indispensabile per raggiungere gli obiettivi, tra ostacoli, sacrifici e tanto impegno che hanno ripagato la sua intensa esistenza. La vita di Giuseppina “Pinuccia” Venturello è stata costellata dall’arte, dalla cultura, dall’amore per la natura, grazie a un mestiere che l’ha portata ad affermarsi in Italia e in molti paesi esteri. Le sue creazioni artistiche hanno incantato occhi noti e appassionati di design. Mano fine e talento innato hanno aiutato l’artista a diventare famosa nel suo ambito. Oggi è in pensione e risiede in frazione Ravizza di San Paolo Solbrito. Ama raccontarsi e spiegare i particolari di cosa ha vissuto fin dalla tenera infanzia, quando amava già disegnare e dipingere. La storia della sua famiglia è particolare. Il bisnonno Vincenzo, infatti, insieme al nonno Giuseppe, realizzarono nella borgata dove tuttora vive, il forno e la chiesetta, simboli della micro località. Testimonianze vere degli usi e costumi del mondo contadino: un mondo da preservare, essenziali elementi della tradizione agricola di un tempo che fu. Tra le tante opere che Pinuccia ha realizzato grazie alla sua professione manuale, da ricordare, tra gli altri, un quadro dai dettagli certosini, adagiato su un foglio di rame sottile, inciso a pavimento, fissato su un panforte di due centimetri, alto 1 metro e 72 e largo 1 e 32. Un lavoro meticoloso, racchiuso all’interno di un plexiglass per essere conservato al meglio.

Ho creato questo capolavoro – annota felice Venturello – inserendo come soggetto alcune scodelle tutte sbalzate che rappresentano una serata passata in famiglia. Le immagini sono fissate su un pavimento, creando così un vero e proprio gioco di movimenti e immagini”. Nel corso della vita di Pinuccia sono state moltissime le persone incontrate, che hanno arricchito la carriera lavorativa, coronando un mestiere tra scultura, pittura e creazione di gioielli artigianali per cinema, spot e mondo della moda. Spiega l’artista: “A 14 anni, ricordo come fosse oggi, il mio primo disegno a pastello. Fu l’inizio di un lungo percorso che mi ha dato la possibilità di cimentarmi con la pittura, la scultura, il collage e fino ad arrivare alla serigrafia. Poi, negli anni, sono passata anche all’ambito dell’acquerello, dell’olio. Un lavoro difficile, complicato e lento. Ogni particolare è un pezzo che va definito con pazienza e cura infinita. Le distrazioni non sono permesse”.

L’intensità del lavoro si vede dalle mani di un’artista e Pinuccia testimonia al cento per cento come abbia lavorato intensamente e con molta passione nel cuore: “Ricordo tutto in modo indelebile del tempo passato tra le mie opere e delle tante occasioni, tra serate ed eventi, ospite di manifestazione di caratura internazionale. Gli anni della mia notorietà oscillano tra gli Anni ’50 e i ’90”. Con all’attivo un diploma professionale al collegio San Giuseppe di Asti, ha vissuto il tempo della sua professione in un periodo in cui le donne avevano meno probabilità di emergere. E invece, con caparbietà, è riuscita ad affermarsi con grandi risultati. Tra i lavori creati: piatti di rame cesellati, accendini, preziosi monili in oro, rame e argento, pietre. Tantissimi i volti noti dello spettacolo, del cinema, dell’haute couture e della televisione che Pinuccia ha incontrato.

“Ricordo con grande emozione Achille Tognani, l’attore Kabir Bedi, Rosanna Schiaffino e il presentatore Nunzio Filogamo. Inoltre, molto interessante fu l’arrivo della Rai a casa. Nella mia cascina di Ravizza la tv spiegò come nella cantina organizzavo, oltre che in tavernetta, eventi culturali di punta, dove sono custodite botti di vino, dipinte da Antonio Carena, Gianni Sesia della Merla”. Le serate organizzate dalla Venturello erano un punto di riferimento importante, tra sfilate di moda, con ospiti le Miss Italia del momento e politici del territorio, feste ed eventi per amici. Un altro tassello che racconta Pinuccia è sicuramente l’aspetto della coltivatrice diretta. Proprietaria di noccioleti e prati, ha dato lavoro nel tempo a molti giovani. Grazie a una mentalità aperta, è riuscita a portare avanti una doppia vita professionale, senza mai chiedere l’aiuto di nessuno, ma solo contando sulle proprie forze. Una donna forte che ha avuto successo fin da giovane, quando inizia a muovere i primi passi nel mondo dell’arte e con la vittoria di premi come il Moda Tour dello stilista Renata Balestra, il Premio Saint-Vincent e nel 1976, il Centauro d’Oro.

Il nome di Pinuccia Venturello è stato più volte citato in cataloghi d’arte, come l’ambitissimo Bolaffi, senza dimenticare interessanti eventi di livello a Parigi, Belgio e per l’Unesco. Il mestiere di un’artista si sa è difficile. Le ore della notte spesso sono quelle più importanti per realizzare, nella calma del buio, i lavori. “Spesso lavoravo fino alle due di notte. Il mio stile è quello tra Art Decò e Neo-Liberty. Ho cercato di mantenere viva la mia femminilità anche negli oggetti creati. Lavori pubblicati su note riviste di fashion e giornali di settore, protagonisti, inoltre, di pubblicità e apprezzati da professionisti del settore. Tra i personaggi di spicco, Rosanna Schiaffino, attrice e modella, s’innamorò perdutamente delle opere di Pinuccia. “Fu tra le prime ad apprezzare il mio lavoro. Le sarò grata per sempre. Come artista indossò alcuni miei gioielli durante le riprese di film”.

Marina Rissone

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