Distribuzione moderna organizzata, rottura delle trattative: sabato sciopero nazionale, ad Asti presidio dei Sindacati

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa congiunto di Filcams, Fisascat, Uiltucs di Asti


Distribuzione moderna organizzata, è rottura delle trattative con Federdistribuzione sul rinnovo del contratto nazionale scaduto nel lontano 2019.
Sciopero nazionale per l’intero turno di lavoro sabato 30 marzo 2024.
Filcams, Fisascat, Uiltucs di Asti organizzano una manifestazione dalle 09.00 alle 11.00 davanti l’ingresso del Centro Commerciale il Nuovo Borgo in Corso Casale 319 Asti.

Si è rotta la trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata, scaduto nel lontano 2019 e atteso da oltre 240 mila lavoratrici e lavoratori dipendenti dalle imprese associate a Federdistribuzione.
Dopo una lunga trattativa, che avrebbe dovuto portare alla sottoscrizione del tanto agognato rinnovo contrattuale, necessario per attenuare gli effetti di una dinamica inflazionistica che ha messo a dura prova la tenuta dei redditi delle lavoratrici e dei lavoratori, Federdistribuzione ha irresponsabilmente calato una serie di pretese irrealistiche e finalizzate unicamente a far naufragare la firma del CCNL, in quanto tese ad annullare diritti da anni acquisiti dalle lavoratrici e dai lavoratori.

Nel dettaglio Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil sono risolutamente contro:
• l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata;
• lavoro precario, anche con contratti a termine di durata indeterminata oltre i 24 mesi;
• l’arretramento su livelli d’inquadramento inferiori del personale, calpestando ogni loro dignità professionale;
• l‘utilizzazione del personale in mansioni promiscue dequalificanti;

Inoltre non è stata data nessuna disponibilità alle richieste di parte sindacale di trattare garanzie per lavoratrici e lavoratori in tema “Appalti e terziarizzazioni” e “franchising”.
Lo schema negoziale che propone Federdistribuzione è quello di mortificare il rinnovo del CCNL in una logica di scambio tra una presunta disponibilità ad erogare il dovuto aumento salariale, tra l’altro non ancora dichiarato e quantificato in cambio di un peggioramento della parte normativa, che prevederebbe più precarietà, più flessibilità e l’umiliazione della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso un abbassamento dei livelli di inquadramento.

Contro questo atteggiamento arrogante di Federdistribuzione e delle aziende sue associate, teso all’attacco dei diritti di coloro che lavorano per loro in modo operoso e con sacrificio, occorre mobilitarsi.

L’appello è rivolto alle lavoratrici e ai lavoratori delle Aziende della Distribuzione Moderna Organizzata, chiamati a partecipare alla giornata di sciopero e mobilitazione del 30 marzo finalizzata ad ottenere un rinnovo contrattuale dignitoso.