Istituito un tavolo periodico di confronto tra Asl At e sindacati

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Martedì 20 febbraio è stato sottoscritto il protocollo d’intesa che istituisce un tavolo periodico di confronto tra la direzione generale dell’Asl At e le organizzazioni sindacali territoriali e dei pensionati Cgil Cisl e Uil, percorso già iniziato in un clima di dialogo trasparente e cordiale.

Le parti hanno esplicitato la volontà e la necessità di fare fronte comune per una sanità sempre più vicina alle esigenze dei cittadini, che garantisca tempestivamente la diagnosi e la cura.

Obiettivo prioritario delle parti è creare “una rete socio sanitaria territoriale, definendone le priorità con tutti gli attori del sistema sanitario astigiano, in grado di rispondere ai bisogni dei pazienti nelle vicinanze delle loro residenze”. Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato di condividere le scelte fatte dall’Asl con la creazione di 4 Case di Comunità, 1 ospedale di Comunità e 2 Centrali operative territoriali, a integrazione del Cardinal Massaia. Ritengono però “necessario determinare, oltre al contenitore, il contenuto di quelle strutture anche al fine di definire: organici, strumentazione e profili professionali necessari al funzionamento”.

Le linee di confronto individuate nel protocollo riguardano: il territorio (telemedicina, assistenza domiciliare, connessione tra medici di medicina generale/specialisti, assistenza domiciliare residenziale); implementazione delle strutture residenziali verso i pazienti fragili; attenzione ai tempi di completamento e avvio del nuovo Presidio della Valle Belbo a integrazione della sanità provinciale; coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nella diagnosi precoce di forme di dipendenza e disturbi del comportamento acuiti dalla Pandemia.

Tra gli impegni della Direzione generale Asl At si segnala la promozione di “buone pratiche” nella gestione delle risorse umane, tra cui: supporto motivazionale, crescita culturale, formazione continua, conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, al fine di rendere più attrattivo lavorare per la sanità astigiana.

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