Scuole chiuse per freddo ad Asti, Bosia, Briccarello e Malandrone: “Il tempo di un’ordinanza”

Riceviamo e pubblichiamo


Il tempo di un’ordinanza

Da mesi assistiamo al valzer dei riscaldamenti scolastici, asili, istituti superiori, scuole elementari, che chiudono o accolgono gli studenti con temperature proibitive.
Questa volta è capitato alla scuola materna XXV aprile, chiusa da ormai due giorni.
Il problema della manutenzione delle caldaie, nonostante ultimamente si sia inequivocabilmente accentuato, riguarda la nostra città da anni e molto dipende da politiche nazionali in merito alla scuola pubblica.

La situazione pare però oggi acqua tra le mani dell’amministrazione, tralasciando infatti il gioco alla talpa (il termostato di quale scuola domani non raggiungerà i 15 gradi?), Sindaco e giunta paiono non avere nemmeno la consapevolezza delle tempistiche di riparazione e, nel dubbio, lasciano decine di famiglie nell’attesa di ordinanze emesse alle 18 di sera per il mattino successivo.
Ormai completamente sconnessi dalla realtà i nostri amministratori ritengono che per tamponare il disagio ENORME che, per l’ennesima volta, si va a creare, basti avvisare all’ultimo le famiglie lasciandole in balia degli eventi, dove per eventi si intende dover capire se il giorno dopo si riesce ad affidare i propri figli a qualcuno o si dovrà rimanere a casa con loro.

Eppure l’ordinanza dovrebbe rientrare nell’ordinaria amministrazione di un Sindaco, si analizza il problema, si cercano di comprendere i tempi e i modi di risoluzione, e se questi non sono chiari, ci si comporta cercando di amministrare il meglio possibile per i cittadini, per tempo e con serietà.
Nel 2024 abbiamo assistito allo scatto di paga per Sindaco, Vice e Assessori, il minimo che viene richiesto è che si riconnettano con il loro ruolo e lavorino seriamente.

Integriamo inoltre il comunicato con l’ultimissima notizia giunta ovvero che all’elenco di scuole chiuse per freddo si aggiunge anche la Miroglio. Questo fa capire come durante il periodo di vacanze natalizie almeno un monitoraggio degli edifici sarebbe stato doveroso.

Vittoria Briccarello
Mauro Bosia
Mario Malandrone