Matteo Borga, miglior giovane trombonista d’Italia, si racconta: dalla Banda musicale di Portacomaro ai riconoscimenti nazionali video

Si sveglia alle 6 per andare a scuola a Casale Monferrato, dove frequenta ragioneria. Alle 13, terminate le lezioni, prende il treno o il pullman per Novara per frequentare il Conservatorio Cantelli. Finiti i corsi rientra a casa per le 18, dove suona o studia. Questa la giornata tipo di Matteo Borga, sedicenne residente a Moncalvo, “miglior giovane trombonista d’Italia”.
Questo il riconoscimento che gli è stato assegnato dal Premio Nazionale delle Arti, prestigioso premio indetto dal Ministero dell’Università e della Ricerca rivolto a studenti e studentesse di Conservatori e Accademie di Belle Arti. Oltre alla vittoria Matteo Borga è stato insignito anche con la Menzione d’Onore della Giuria.

Quella per la musica è una profonda passione nata con un colpo di fulmine all’età di 10 anni.
Durante una festa di Carnevale in un paese vicino a Moncalvo vede una banda. Da subito prova una grande curiosità verso lo strumento dell’eufonio e il suo suono caldo e dolce, tanto che ad un’open school alla Casa della Musica di Portacomaro arriva con le idee chiare: “Voglio suonare l’eufonio!” dichiara deciso al maestro Marco Scassa.

Così Matteo, unico musicista in famiglia, dimostra da subito determinazione e forza di volontà. E quel primo colpo di fulmine non si dimostra un fugace innamoramento, ma una passione profonda che lo ha portato, in soli sei anni, a crescere musicalmente e a raccogliere numerosi successi. Nel frattempo si è avvicinato allo strumento del trombone grazie agli incontri all’Accademia Europea del Trombone organizzata a Portacomaro con Vincent Lepape del Teatro Regio.

matteo borga
 Matteo con Vincent Lepape

Attualmente è allievo della classe di trombone del maestro Corrado Colliard al Cantelli di Novara e nella Banda comunale di Portacomaro continua a suonare l’eufonio. Al di fuori del contesto monferrino raccoglie successi e il frutto del suo impegno. Impegno che non è mai sacrificio. “Cerco di conciliare tutto – afferma Matteo – Non ho mai avuto momenti di difficoltà o percepito la musica come una rinuncia o un peso. Amo suonare e devo farlo tutti i giorni“.

Di recente oltre al Premio Nazionale delle Arti, ha ricevuto la borsa di studio “Professione Orchestra” per fare un’esperienza con l’orchestra professionale della RAI e lo scorso settembre ha frequentato una masterclass a Milano di Divertimento Ensemble dove ha potuto cimentarsi con la musica contemporanea.  “Il trombone è uno strumento versatile e si adatta a diversi generi e repertori” spiega Matteo.
Tra concorsi, audizioni e lezioni continua a fare passi da gigante tanto che, tra due anni, potrebbe diplomarsi ragioniere e nello stesso anno laurearsi al Conservatorio.

Nonostante questi successi dedica ancora tempo alla Banda. “Sarò sempre legato al mondo delle bande. Sono un’importante occasione per i musicisti amatoriali di suonare insieme e divertirsi”. Una realtà che gli ha dato molto: non solo un trampolino di lancio ma solide basi musicali, amicizie, condivisione e emozioni uniche, come quella di suonare con i maggiori trombonisti internazionali.

È successo lo scorso giugno in occasione del Festival del Trombone a Portacomaro, dove ha suonato con Vincent Lepape (ideatore del festival), Davide Catina, Pablo Fenoglio, Nicolas Lapierre, Roberto Basile, Massimo Gianangeli, Stefano Belotti e Zoltan Kiss, uno dei più famosi musicisti al mondo e uomo di spettacolo a tutto tondo “Ero l’unico che non era nulla” afferma con modestia ma anche con orgoglio.

Un consiglio per bambini e ragazzi che vogliono avvicinarsi alla musica?
“È importante iniziare subito con un buon insegnante che dia subito una giusta impostazione perché gli errori che si possono fare inizialmente sono difficili da correggere. Io sono stato molto fortunato. Ho avuto insegnanti bravissimi. Poi bisogna imparare a massimizzare il tempo a disposizione e creare un proprio metodo di studio. Il mio è basato molto sulla logica. Anche le ore che trascorro sui mezzi per spostarmi a Casale o a Novara li sfrutto per studiare o ancora più per ascoltare musica”.

matteo borga
Matteo al Festival del Trombone