La premier Giorgia Meloni domani ad Asti e la minoranza scende in piazza per protesta

Domani, giovedì 7 dicembre 2023, il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni sarà ad Asti dove, alle ore 15 presso il Teatro Alfieri di Asti, si svolgerà la cerimonia di firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Piemonte, grazie al quale verranno sbloccati oltre 800 milioni di euro, risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione destinati alla regione Piemonte.

La Regione ha confermato lo stanziamento straordinario di 175 milioni a favore della sanità piemontese – 25 milioni quest’anno e 50 all’anno del 2024, 2025 e 2026. L’accordo prevede, oltre all’utilizzo progressivo delle risorse del DL 34, un meccanismo virtuoso di utilizzo delle risorse Fsc che vengono utilizzate per coprire costi strutturali delle aziende sanitarie, e consentono quindi liberare risorse da utilizzare per 2 mila nuove assunzioni entro la fine del 2024, di cui 1500 destinati al comparto, al netto del turn over che viene invece coperto con i budget aziendali.

«E’ la prima volta che la Regione investe sul personale sanitario aggiuntivo con un’operazione finanziaria concertata con le rappresentanze sindacali, a beneficio degli ospedali e del territorio, per ridurre il fenomeno dei gettonisti e contestualmente continuare il percorso di smaltimento delle liste d’attesa» dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi.

Mentre ad Asti si stanno ultimando le ultime operazioni per garantire la massima sicurezza durante la visita della premier Meloni, che torna ad Asti dopo la sua visita del maggio 2022 per la campagna elettorale delle amministrative cittadine (visita a cui fa riferimento la foto), c’è chi si prepara a contestare come Uniti di può che annuncia: “Domani alle ore 15 parteciperemo al presidio contro il governo Meloni. Ecco il nostro manifesto (vedi foto sotto)”

manifesto uniti si può contro visita Meloni

Non saranno presenti alla firma, ma neanche scenderanno in piazza a protestare Cgil e Uil che hanno diramato un comunicato stampa che riportiamo integralmente:
“Gentile Presidente Meloni, Noi non ci saremo!
Non saremo presenti perché a noi interessano i tavoli di trattativa e non le passarelle come quelle che in questi mesi hanno caratterizzato il confronto tra Governo e Sindacati. Momenti in cui non si è discusso di nulla e nulla avete avuto volontà di discutere.
Non ci saremo perché non volgiamo avvallare le politiche di tagli alla Sanità, alla spesa sociale, alla scuola, al fondo disabilità ed a quello alla non autosufficienza che è ciò che lei ha inteso fare con la futura legge finanziaria.
Non ci saremo perché avete deciso di peggiorare la legge Fornero penalizzando i giovani ed i futuri pensionandi. La decisione di rivedere le aliquote pensionistiche penalizza migliaia di lavoratori di sanità, AA.LL. scuola.
Non ci saremo perché, ancora una volta, privilegiate gli evasori avvallando l’idea che chi paga le tasse (i lavoratori dipendenti ed i pensionati) è uno sciocco e chi non le paga è uno scaltro.
Non ci saremo perché la vostra riforma fiscale privilegia le fasce più ricche della popolazione.
Non ci saremo perché nulla avete fatto per migliorare le condizioni materiali dei lavoratori e dei pensionati e nulla avete fatto per aumentare i salari e le pensioni.
Infine, non ci saremo perché alle kermesse nei teatri preferiamo i posti di lavoro dove le persone reali campano con 1000,00€ – 1300,00€ al mese e non possono permettersi di andare a teatro.
Però non saremo neanche in piazza a manifestare contro di lei. Lo abbiamo fatto in questi mesi sulle nostre rivendicazioni e non le daremo la soddisfazione di buttarla sul personale, noi contro di Lei non abbiamo nulla, ma le sue politiche penalizzano le donne, i giovani, lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, contro quelle politiche noi continueremo a manifestare democraticamente di questo può essere certa.”