Asti, Coldiretti-Confartigianato: è il Maestro Vasaio la statuina dell’anno

Monsignor Marco Prastaro: “Il vasaio è un’immagine biblica già citata nell’Antico Testamento”

Rinnovata, giovedì 21 dicembre, la tradizione del dono di Natale, con la consegna dell’originale statuina in cartapesta del “saper fare”, firmata dall’artista-artigiano leccese Claudio Riso, al Vescovo della Diocesi di Asti Monsignor Marco Prastaro.

L’iniziativa, promossa da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, rientra nell’ambito del Manifesto di Assisi ed è rivolta ai 220 Vescovi di tutte le Diocesi d’Italia.

L’opera di Riso, quest’anno dedicata al “saper fare”, è rappresentata dal maestro vasaio, che trasmette il mestiere ad un giovane apprendista di bottega e rimanda alla suggestione di chi interpreta la possibilità di lasciare un segno di rispetto per l’uomo e per la natura e di cura per la comunità.

Dopo l’Infermiere, l’Artigiano e il Giardiniere, il viaggio nei mestieri d’Italia prosegue, così, con una nuova immagine e un rinnovato messaggio che ben rappresentano peculiarità, virtù e tradizione dell’operoso tessuto professionale/imprenditoriale italiano in grado, attraverso il saper fare, di rendere più competitivo e attraente il Bel Paese.

“Inserire questa nuova figura nel mosaico dei mestieri” specifica la presidente Coldiretti Asti Monica Monticone, “significa dare voce anche all’agricoltura, che è espressione di uno straordinario patrimonio di conoscenze ed esperienze da tramandarsi, specialmente nell’impresa famigliare, di generazione in generazione, per salvaguardarne la ricchezza dei valori custoditi nelle campagne e nel tessuto socio-economico e culturale di ogni territorio diocesano”.

“Il Vasaio è un’immagine biblica citata nell’Antico Testamento in cui Dio creatore è paragonato ad un vasaio esperto” ha ricordato il Vescovo Prastaro ripetendo – Dio è nostro vasaio e ci plasma – “E Dio, come il vasaio attento, si prende cura di plasmare il suo vaso, per renderlo adatto a ricevere ciò per cui è destinato e per essere utile, bello e meraviglioso. Qualora risultasse imperfetto o dovesse rovinarsi, Dio lo riplasma con pazienza, quale espressione della sua cura e della sua misericordia verso l’uomo”.

La prima immagine di Dio compare, infatti, nel racconto della creazione dell’uomo e della donna in cui, come un vasaio, plasma un vaso di argilla, plasma la creatura umana. Ma a differenza del vasaio, Dio infonde il suo alito di vita: «Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente» (Gn 2,7).

A consegnare il presente presepiale, simbolo del saper fare e rinnovata occasione di riflessione sul modello di economia integrale e di sostenibilità sociale, stati la presidente Monticone e il direttore Diego Furia di Coldiretti Asti, insieme al presidente Roberto Dellavalle e al direttore Giansecondo Bossi di Confartigianato Asti.

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