Tagli a pensioni di infermieri e professionisti della sanità: ad Asti i sindacati hanno incontrato i lavoratori

In vista dello sciopero nazionale del prossimo 17 novembre, ieri pomeriggio, martedì 14 novembre, Nursing Up, Cisl, Uil e Nursind hanno incontrato i lavoratori per esporre le problematiche sulla manovra di bilancio 2024 del Governo che, secondo le sigle sindacali, penalizza in tema di pensioni e in generale la sanità pubblica.

Il progetto della finanziaria è quello di trasformare la pensione da retributiva in contributiva per tutti i lavoratori pubblici assunti prima del 1996. Un passaggio che potrebbe generare un taglio netto dell’assegno mensile che può arrivare al 30%, o meglio: una perdita secca anche di 200 euro al mese.

“Le professioni sanitarie e tecniche stanno vivendo un periodo storico di terribile incertezza – ha affermato il Segretario provinciale Nursing Up di Asti e Alessandria, Enrico Mirisola – Le liste d’attesa, le carenze di personale e il suo turnover continuo, insieme ad altri complessi fattori come le caratteristiche sociodemografiche della popolazione locale, ma anche nazionale, nonché le scarse risorse dedicate alla collettività dalle politiche di welfare, stanno rendendo la vita dei lavoratori pubblici e del sistema sanitario davvero insostenibili. In questo contesto è necessario contrastare una manovra del Governo ingiusta e che scarica sui lavoratori pubblici ‘tutti i mali del Paese’”.

Aggiunge Mirisola: “La manovra prevede un taglio sulle pensioni dei dipendenti pubblici, il peggioramento della riforma Fornero sui requisiti pensionistici, il taglio delle risorse destinate alla Sanità e risorse ridicole per il rinnovo dei contratti di Sanità e della Pubblica amministrazione. Inoltre, continua il blocco delle risorse per le assunzioni in Sanità fermo al 2004, decurtato dell’1,4%. Non possiamo accettare queste condizioni. Né per i lavoratori né per le persone che continuiamo ad incontrare nei luoghi di cura. Continuiamo a metterci la faccia ma i nostri pazienti non potranno avere margini di miglioramento. Sosteniamo i colleghi che scenderanno in piazza il 17 novembre e continuiamo a lottare affinché tutto ciò sia fermato ora”.