Rassegna “Cunté Munfrà”: domani a Moncalvo “Soldato mulo” incontra il coro di alpini Vallebelbo

Una commovente storia di fratellanza tra uomini e animali, accompagnata dal coro degli alpini per un’inedita serata che unisce, nel segno della memoria, il teatro al canto popolare.

Va in scena venerdì 10 novembre, alle 21, al teatro civico di Moncalvo “Soldato mulo va alla guerra” del Teatro degli Acerbi, con la partecipazione straordinaria del coro A.N.A. Vallebelbo, nell’ambito della rassegna “Cunté Munfrà – dal Monferrato al mondo”.
Lo spettacolo, scritto e diretto da Patrizia Camatel, vede sul palco Massimo Barbero.
Tra le fonti una ricerca storica su una famiglia astigiana, testi di Lucio Fabi e dall’ISRAT. Uno spettacolo con oltre settanta repliche in giro per l’Italia.

Durante la Prima Guerra Mondiale accanto agli uomini ha combattuto un esercito di animali. Muli, asini, buoi, cani, cavalli, piccioni vennero utilizzati per le azioni belliche, per lo spostamento di reparti e materiali, per le comunicazioni e il sostentamento delle truppe. E le testimonianze degli uomini al fronte ci parlano anche di convivenze altrettanto strette, con gli animali, ma non altrettanto desiderabili: i topi che invadevano le trincee, pulci e pidocchi che infestavano le vesti e i giacigli…
La forzata coesistenza di animali di ogni genere con gli uomini avvicinò gli uni agli altri in una tragica fratellanza di fronte alla morte e alla sofferenza.
Giuseppe Zabert, classe 1897, figlio di mezzadri, parte da Valfenera – come altri dieci tra fratelli e cugini – per andare a servire la Patria al fronte. La cartolina di precetto lo raggiunge in seminario, ma nemmeno la vocazione al sacerdozio risparmia al giovane di obbedire alla chiamata alle armi: dovrà confrontarsi anche lui con la disciplina militare, con condizioni di vita estreme, con il costante pensiero di morire o di dover uccidere. Assegnato ad un reparto di artiglieria alpina, ha per compagna la mula Margherita, alter ego animale che stimola domande sull’obbedienza e sul coraggio, sulla capacità di sacrificio, sull’insensatezza delle guerre. Dov’è quel Dio, padre e onnipotente, che Giuseppe voleva servire per tutta la vita? Come continuare ad intravederlo in mezzo al continuo scempio di vite, al massacro delle creature, umane ed animali? E se l’uomo e l’umile mulo condividono la morte sui campi di battaglia, condivideranno pure la salvezza? Una riflessione che parte da un contesto storico preciso per approdare ad una prospettiva esistenziale e spirituale.

L’originalità di questa serata è proprio l’accompagnamento musicale, a cura del coro A.N.A. Vallebelbo, diretto dal M° Orietta Lanero.
L’ensamble, costituito da 33 cantori, suddivisi in tenori (primi e secondi), baritoni e bassi, è nato nel 1976 (fondato, tra gli altri, dal M° Ivaldi, che lo ha diretto sino a pochi anni fa, quando è subentrata Lanero) ed è il coro ufficiale della sezione degli alpini di Asti.

“L’idea è nata quando abbiamo visto lo spettacolo – commenta Silvano Satriano, presidente del coro e ‘orgogliosamente alpino’ – perché ci ha colpito molto e abbiamo pensato che accompagnarlo con le nostre voci sarebbe stata una bella sfida”. Da qui, è iniziata la “contaminazione artistica”: durante la pièce, infatti, sono stati inseriti diversi brani del repertorio alpino.
“Alcuni saranno presentati integralmente, mentre di altri abbiamo estrapolato le strofe salienti – aggiunge Satriano – per cercare di operare l’innesto migliore affinché il canto, che per noi è una fantastica forma di aggregazione, desse ancora più valore al messaggio già fortissimo dello spettacolo”.

La serata è realizzata con la collaborazione del Comune di Moncalvo e del Gruppo Alpini di Moncalvo. L’ingresso è gratuito. Lo spettacolo verrà proposto anche al mattino per la scuola media di Moncalvo.

La rassegna è promossa dal Comune di Castagnole Monferrato e della casa degli alfieri /Archivio Teatralità Popolare ed è sostenuta dalla Regione Piemonte, dai Comuni ospitanti, dalla Fondazione CRT e dalla Fondazione CRAsti. Ideata da Luciano Nattino, si è affermata per la sua unicità ed attenzione alla valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte.