No al cibo sintetico dal Consiglio dei Ministri, Coldiretti Asti: “Il divieto è prudenza non ignoranza”

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“Respingiamo al mittente le accuse ricevute. Gli agricoltori non – coltivano ignoranza – ma la vita, agendo con prudenza”.

A parlare è la presidente Coldiretti Asti Monica Monticone, in risposta all’espressione manifestata ieri, a Roma, da alcuni esponenti politici di +Europa, mentre in aula si stava varando il divieto alla produzione e immissione nel mercato del cibo sintetico in Italia.

“Coldiretti è sempre aperta al contraddittorio, purché sia su base scientifica, ma mai lo è agli insulti all’intelligenza e agli attacchi alla dignità dei nostri agricoltori” rimarca il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia. “Ad ignorare, per dare il senso proprio e non dispregiativo alle parole, evidentemente, sono altri. Le posizioni di Coldiretti sono sempre supportate da studi/consulti scientifici e mai buttate fuori di pancia o per interesse. La nostra posizione è stata chiara fin da subito: la carne coltivata in laboratorio è qualcosa di equiparabile ad un farmaco, pertanto, come tale va gestita prima di essere immessa al consumo, per la tutela della salute delle persone e dell’ambiente”.

“Hanno ragione e bene fanno Coldiretti e il Ministro Lollobrigida nel bloccare questa sperimentazione pericolosa – sottolinea il noto nutrizionista clinico Giorgio Calabrese – qualcuno pensa di difendere la scienza, ma si dimentica di dire che, in questa fase, non si sta facendo ricerca, bensì si sta sperimentando sull’uomo, gli eventuali effetti dannosi per la salute umana”.

Infatti, sia per il processo di produzione sia per gli ingredienti utilizzati, ai cibi sintetici andrebbero applicate le stesse procedure autorizzative previste per i medicinali, rigorosamente soggetti a prove sperimentali di almeno dieci anni.

Insomma, Coldiretti rivendica il principio di precauzione rispetto alle tecnologie di nuova generazione applicate all’alimentazione, ad oggi, ancora oggetto di molte incognite, che potrebbero mettere a rischio vita e la salute delle persone e dell’ambiente.

A richiamare l’attenzione delle istituzioni su questo aspetto è, più volte, stato il presidente Ettore Prandini: “L’EFSA, l’Autorità Europea per la Difesa Alimentare, non potrà esimersi dal tenere conto che, come segnalato nel rapporto FAO e OMS sul cibo a base cellulare, esistono rischi in termini di: trasmissione di malattie, infezioni animali e contaminazione microbica; inoltre, occorre prestare attenzione sull’uso di componenti, come fattori della crescita e ormoni, usati nei bioreattori, ma vietati negli allevamenti da oltre 40 anni, quale limite invalicabile della legislazione europea”.

“Non a caso, in Paesi dove è stata consentita la vendita di cibi sintetici, come Israele, prima del consumo, è richiesta la firma della liberatoria che sollevi responsabilità e conseguenze sulla salute” prosegue Coldiretti. “Inoltre, i risultati della ricerca, condotta da Derrick Risner insieme ai colleghi dell’Università della California a Davis, hanno evidenziato che il potenziale di riscaldamento globale della carne sintetica, definito in equivalenti di anidride carbonica emessi per ogni chilogrammo prodotto, è da 4 a 25 volte superiore a quello della carne bovina tradizionale”.

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