Coldiretti Asti: “Tre miliardi in più per l’agricoltura di fondi PNRR fondamentali per rafforzare i contratti di Filiera”

L’aumento di 3 miliardi di fondi del Pnrr per il settore agricolo, di cui 2 miliardi per gli accordi nella filiera agroalimentare, è importante per salvare le economie agricole e, a ruota, la spesa delle famiglie italiane, di fronte alle tensioni internazionali provocate dalla guerra. E’ quanto afferma Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per le integrazioni apportate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dal Ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, dal Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida e dalla Premier Giorgia Meloni.

Ad essere stata rifinanziata, con 850 milioni di euro, anche la misura Parco Agri-solare, il cui obiettivo finale è stato portato a oltre 1,3 gigawatt, per favore la produzione di energia sostenibile sui tetti di stalle e cascine.
Trattasi di una decisione che, riprendendo le proposte avanzate dalla Coldiretti per fronteggiare le criticità determinate da pandemia, conflitti e caro energia, offre rinnovate opportunità al mondo agricolo e, per conseguenza, alle famiglie italiane”, afferma il Presidente di Coldiretti Asti Monica Monticone.

L’agroalimentare Made in Italy ha concretamente dimostrato la propria capacità di saper cogliere le opportunità del Pnrr, con richieste di investimenti superiori alla dotazione” prosegue il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia. “L’incremento dei fondi va nella direzione auspicata di aumentare la produzione nei settori cardine, come quello della carne, del latte e dell’orto-frutta, concorrendo, nel contempo, a raffreddare il carovita che pesa sulle tasche degli italiani. Un’occasione unica, per garantire una più equa distribuzione del valore lungo l’intera filiera, dal produttore al consumatore”.

“Con il +11% di inflazione a tavola, i contratti di filiera risultano fondamentali per lo sviluppo di prodotti locali, la cui ricaduta si ripercuote positivamente sull’economia astigiana, in termini di maggiori opportunità occupazionali e di valorizzazione dell’agroalimentare” chiosa la Monticone.